mercoledì 16 dicembre 2009

Effetto Promemoria 2.1

La promessa era: a settembre una casa per tutti gli aquilani.
Bene! Ecco come stanno le cose:

venerdì 13 novembre 2009

Influenzati

Ma se l'influenza stagionale dello scorso anno ha fatto 8mila morti di cosa stiamo parlando?
Quest'anno l'influenza A quanti morti ha fatto? sicuramente meno di 100.

E' vero che l'inverno deve ancora arrivare ma l'allarmismo è lungi dall'essere giustificato. Questa è l'ennesima prova di come l'informazione italiana sia costantemente alla ricerca di sviare l'attenzione da temi più scomodi terrorizzando la popolazione con argomenti a scelta.

Avete fatto caso che ultimamente i rumeni non sono più così cattivi?!

lunedì 2 novembre 2009

Ku Klux Klan.. ancora??


Esiste ancora e fa sempre più schifo.
Detta organizzazione propugna la superiorità della razza bianca.
Il primo KKK nacque nel 1865 ma ora, cacchio, siamo nel 2009; c'è ancora tanta gente che odia gli altri e addirittura si organizza in clan.
Voi direte: certo, c'è la lega in Italia; eh si ma questi sono parecchio peggio e ho scoperto da La Repubblica che anche in Italia abbiamo il nostro personalissimo KKK.
Vi basterà leggere quel che c'è scritto per provare conati fortissimi.

venerdì 30 ottobre 2009

Ubuntu 9.10 "Karmic Koala"


E' uscita la nuova versione della più famosa distribuzione linux: Ubuntu
Questo nuovo rilascio (nome in codice Karmic Koala) si avvicina ancor di più alle esigenze dell'utente medio offrendo un'installazione semplicissima e un parco software vastissimo; ecco le novità in pillole:

  • Grafica ridisegnata
  • Compatibilità hardware elevatissima
  • Empathy: un unico programma per gestire tutte le proprie chat
  • Gestione dei file multimediali pratica e divertente
  • Upload di immagini direttamente su Flickr, Facebook, Picasa con un click tramite F-Spot
  • Firefox 3.5 per navigare in rete
  • OpenOffice 3.1 per gestire documenti di ogni tipo
  • 2GB di spazio sul web con Ubuntu One per sincronizzare i propri dati con tutti i pc che si vuole
  • Nuovo software center per installare e disinstallare programmi con la massima semplicità
  • Stabilità impressionante

Come al solito il sistema è immune da virus, spyware e malaware anche senza installare antivirus e ovviamente il tutto è gratuito!!!

Consiglio di scaricare tramite torrent: trovate accurate istruzioni sulla pagina linkata.

Caso Mills-Berlusconi


Ecco un link ad un articolo interessante che sviscera la questione.
Se Mills è stato corrotto chi è il corruttore?
Il nostro premier ovviamente.

mercoledì 28 ottobre 2009

Trasparenza al 100%

Ecco il link alla votazione estrapolata dal sito del parlamento

Votazione scudo fiscale


Vorrei cercare di fare luce sulla votazione allo scudo fiscale e tentare di capire veramente come sono andate le cose, facendo nomi e cognomi.

Il provvedimento è passato con 20 voti di scarto (270 si contro 250 no) e tra i deputati dell'opposizione ne mancavano 29
Ecco i nomi:

Idv Aurelio Misiti.

Pd Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Marianna Madia (assente perché si è dovuta sottoporre ad un importante accertamento medico), Margherita Mastromauro, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giamomo Portas, Sergio D'Antoni (quest'ultimo ha reso noto che la sua assenza era dovuta alla necessità di sottoporsi a ricovero urgente per accertamenti medici presso la clinica universitaria Sant'Orsola Malpighi di Bologna) e Linda Lanzillotta, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli (tutti e tre impegnati a Madrid per seguire, per conto del Partito Democratico e del gruppo parlamentare che aveva autorizzato la missione, i lavori del Convegno «Global Progress Conference» promosso dal Center of American Progress e dalla Fundacion Ideas para el progreso. Furio Colombo, che sul tabulato distribuito ai deputati, risultava assente, è intervenuto in aula per annunciare che era presente ed aveva votato contro.

Udc Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri.

Se ci fossero stati il provvedimento sarebbe stato bloccato?! Beh è probabile ma quanti deputati della maggioranza mancavano? (perché le cose bisogna dirle tutte)

I deputati della maggioranza assenti erano 38:

Giuseppe Angeli, Vincenzo Barba, Luca Barbareschi, Amato Berardi, Sandro Biasotti, Giulia Bongiorno, Manlio Contento, Nicolò Cristaldi, Manuela Di Centa, Francesco Divella, Fabio Gava, Antonello Iannarilli, Amedeo Laboccetta, Gianni Mancuso, Barbara Mannucci, Giuseppe Moles, Angela Napoli, Massimo Nicolucci, Andrea Orsini, Giancarlo Pittelli, Manuela Repetti, Roberto Rosso, Gianfranco Sammarco, Elvira Savino, Umberto Scapagnini, Maurizio Scelli, Maria Grazia Siliquini, Francesco Stagno D'Alcontres, Lucio Stanca, Mirko Tremaglia, Denis Verdini, Elio Belcastro, Ferdinando Latteri, Antonio Milo, Guido Bonino, Giacomo Chiappori, Ettore Pirovano, Claudio D'Amico.

In definitiva quel giorno l'opposizione poteva pure "farcela" ma il provvedimento si sarebbe poi ripresentato in aula con di certo tutti i deputati presenti e allora la sostanza non sarebbe cambiata= 270+38=308 - 250+29=279

Con questo non sto difendendo gli assenti, dico solo che le cose vanno viste a 360° e non come ho sentito spesso in questi giorni solo a metà.

In più c'e da dire che i "Big" del PD contrariamente a tante voci (non ufficiali) erano presenti TUTTI.

venerdì 23 ottobre 2009

Individualismo sfrenato

Quando poi vi fermate fate un fischio!

Sempre più spesso mi accorgo che intorno a me si sta tenendo una corsa sfrenata; che già a me piace camminare.
Una corsa verso l'affermazione personale, a tutti i costi, nell'ambito che si è scelto (?).

E non c'è famiglia, non c'è amore che tenga: si insegue il successo personale e basta. Con questo non sto e non voglio generalizzare ma è una situazione che mi capita sovente di notare. Sono un forte sostenitore della tolleranza e qualsiasi scelta di norma la accetto senza troppe smorfie ma non posso esimermi dallo scrivere che si sta esagerando.

Avrò una visione antiquata delle cose ma credo che circondarsi di persone alle quali si vuole bene (e che possibilmente ricambiano) sia notevolmente più importante di essere dirigente di questa o quella azienda.
Non dico che non si deve cercare una carriera o chincaglierie simili; per carità ognuno faccia ciò che crede. La cosa astrusa è che si da spesso maggior valore al lavoro e al denaro rispetto a quello che si da ad un rapporto personale, che andrebbe coltivato in modo naturale.

A volte addirittura si preferisce trasferirsi per un'opportunità di lavoro mollando magari la famiglia e gli amici per una prospettiva di soddisfazione puramente personale (spesso la patetica scusa è: mi farò altri amici là)

La ricerca della felicità è un fatto complesso e comprende la soddisfazione personale ma io credo sia un insieme di fattori e non la raggiunta dell'apice in una sola.

giovedì 22 ottobre 2009

L'insuccesso costante

Riflettendo sugli ultimi anni di politica sembra di assistere a una totale impreparazione della sinistra all' "anomalia Berlusconi".
Forse è troppo semplicistico dire che la sinistra concentrandosi così tanto su Berlusconi non riesce a proporsi al paese in un modo efficace; probabilmente è azzardato asserire che si è perduto l'obiettivo correndo dietro al presidente del consiglio ribattendo giorno per giorno alle sue affermazioni.

Queste sono comunque riflessioni che non riesco a non fare: cercando di comprendere il cattivo stato di salute dell'altra fazione politica (sbaglio o viviamo un bipolarismo politico un poco patetico?)

Il Partito Democratico racchiude in se stesso un idea stupenda che è quella di riunire al suo interno persone diverse tra loro; pensate agli amici che abbiamo alle persone con cui conviviamo ogni giorno: siamo tutti diversi ma troviamo quasi sempre il modo di venirci incontro.
Ecco, questa idea di costruire un partito multiculturale per rappresentare la maggior parte di persone nel paese, sembra proprio alla base del suo fallimento:

  1. L'italiano medio non è multiculturale.
  2. Alle elezioni gli italiani (soprattutto di sinistra) non votano un partito se al suo interno c'è una persona che non gradiscono.
Questo è triste a mio parere però bisogna essere pragmatici e capire il paese prima di tutto se poi lo si vuole governare.

giovedì 8 ottobre 2009

Lodo Alfano bocciato: sbloccati i processi a Berlusconi

La corte costituzionale ha bocciato il "lodo Alfano" perché viola 2 articoli della costituzione italiana:
  • art. 138 obbligo di far ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria;
  • art. 3 uguaglianza di tutti i cittadini (anche di fronte alla legge).

Ora i processi a carico del nostro premier possono essere riaperti:
  • caso Mills (corruzione in atti giudiziari);
  • caso Mediaset (reati societari nella compravendita dei diritti TV).
Alla fine ha prevalso la democrazia.

giovedì 1 ottobre 2009

"Informazione" televisiva

Riporto un interessante articolo letto sul sito di repubblica:

Tg1, la realtà deformata

di GIUSEPPE D'AVANZO


Qualche numero essenziale, per capirci meglio. Nella campagna elettorale per le elezioni europee, secondo uno studio del Censis (9 giugno 2009), il 69,3 per cento degli elettori si è informato e ha scelto chi votare attraverso le notizie e i commenti dei telegiornali.

I tiggì sono il principale mezzo per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (in questo caso, siamo al 76 per cento), i pensionati (78,7 per cento) e le casalinghe (74,1 per cento).

È necessario cominciare allora da questa scena. Più o meno sette italiani su dieci - che diventano otto su dieci tra chi è avanti con gli anni, è meno istruito o è donna che lavora in casa e per la famiglia - scrutano la vita, la realtà e il mondo dalla finestra aperta dai telegiornali - tra cui il Tg1 e il Tg5 - da soli - raccolgono e concentrano oltre il 60 per cento del pubblico. Nella cornice di questa finestra buona parte degli italiani matura emozioni, percezioni, paure, insicurezza, fiducia, ottimismo, consapevolezze, orienta o rafforza le sue opinioni. Che cosa vedono, o meglio che cosa gli mostra quella finestra? Nello spazio stretto, quasi indefinito, tra la realtà e la sua rappresentazione mediatica si possono fare molti giochetti sporchi. Per esempio, spaventare tutti con il fantasma di un'inarrestabile criminalità che ci minaccia sulla soglia di casa o eliminare ogni incubo cancellando ogni traccia di sangue e di crimine. Nel secondo semestre del 2007 (governa Romano Prodi), i sei tiggì maggiori dedicano a fatti criminali 3.500 cronache. Nel primo semestre di quest'anno (Berlusconi regnante) 2.000 (fonte, Osservatorio di Pavia, report "Sicurezza e Media", curato da Antonio Nozzoli). Stupefacente il tracollo di storie nere nel Tg5. Con Prodi a Palazzo Chigi, le cronache criminali sono 900 (secondo semestre 2007). Diventano con Berlusconi 400 (primo semestre 2009). Il Tg1 Rai non giunge a tanto. Le dimezza: da 600 a 300.

È un gioco sporco, facile anche da fare: ometti, sopprimi, trucchi la scena secondo le istruzioni politiche del momento. Più o meno, un gioco delle tre carte. Carta vince, carta perde. Il crimine c'è e ora non c'è più perché il governo lo ha sconfitto o ridimensionato. Se fosse necessaria una nuova stagione di paura e di odio, riapparirebbe nelle mani del sapiente cartaro. In questa tecnica di governo non è necessaria l'azione, l'agire, mettere in campo politiche pubbliche contro il crimine, di sostegno alle imprese e alla famiglie, di protezione sociale per chi perde il lavoro, per fare qualche esempio. È sufficiente comunicare che lo si sta facendo, che lo si è fatto, e magari gridare al "miracolo". Come per il terremoto dell'Aquila. Ogni settimana, il capo del governo si autocompiace per l'evento incredibile, prodigioso che ha realizzato. Ma è autentico "il miracolo di efficienza"? Se si stila una classifica dei tempi di assegnazione di "moduli abitativi provvisori" si scopre che a San Giuliano di Puglia, i primi 30 moduli furono consegnati a 82 giorni dal sisma, in Umbria a 98 giorni, finanche in Irpinia (dove ci furono 3000 morti e 300 mila sfollati) in 105 giorni mentre in Abruzzo i primi moduli sono stati attribuiti a Onna dopo 116 giorni. Non basta dunque il racconto di un fatto in sé per comprenderlo. Il fatto in sé diventa trasparente soltanto se si rendono accessibili e trasparenti i nessi, le relazioni, i conflitti che vi sono contenuti. Privato della sua trama, delle sue relazioni con il passato e con il futuro, il fatto deteriora a immagine, a spettacolo e dunque è vero perché il fatto è lì sotto i nostri occhi; al contempo, è falso perché è stato manipolato, ma in realtà è finto perché l'immaginazione vi gioca un ruolo essenziale e parlare di "miracolo" - non c'è dubbio - aiuta la fantasia.

Il capolavoro di questa tecnica di comunicazione che diventa disinformazione lo raggiunge, come si racconta a pagina 13, il Tg1 di Augusto Minzolini quando dà conto delle disavventure di Silvio Berlusconi alle prese con gli esiti di una vita disordinata che gli consiglia di candidare a responsabilità pubbliche le falene che ne allietano le notti. Il caso nasce politico: così si rinnovano le élites? Se ne accentua la politicità con l'intervento di Veronica Lario che rivela le debolezze e la vulnerabilità del premier. Berlusconi avverte che in ballo c'è la sua credibilità di presidente del Consiglio. Va in televisione a Porta a porta per spiegarsi. Gioca male la partita. Mente, si contraddice. Gliene si chiede conto. Farfuglia. Tace. Decide di rivolgersi a un giudice per vietare che gli si facciano anche delle domande. È l'ordito di un "caso" che diventa (a ragione) internazionale. Il Tg1 lo spoglia di ogni riferimento. Dà conto soltanto degli strepiti del Capo: "complotto", "trama eversiva". Si lascia galleggiare quest'accusa. Contro chi? Perché? Che cosa è accaduto? Non lo si dice. Appare la D'Addario. Ha trascorso una notte con il capo del governo, è stata candidata alle elezioni. È la conferma dell'interesse pubblico dell'affare, è la prova della ricattabilità di Berlusconi. Minzolini fa finta di niente. Cancella i rilievi dei vescovi; della figlia di Berlusconi, Barbara; l'attenzione della stampa internazionale. Spinge in un altro segmento del notiziario il destino del direttore dell'Avvenire, accoppato per vendetta dal giornale del Capo; i traffici di Gianpaolo Tarantini, il ruffiano di Palazzo Grazioli. Senza contesto e riferimenti, che cosa può comprendere quel 69,3 per cento di italiani che si informa soltanto attraverso le notizie del Tg? Nulla. Non comprenderà nulla e potrà bere come acqua di fonte che si tratta soltanto, come dice il direttore del Tg1, "dell'ultimo gossip". (I sondaggisti non sembrano curarsi di che cosa sappiano davvero dell'affare gli spettatori disinformati che interrogano).

Non siamo soltanto alle prese con una cattiva informazione o con un giornalismo di burocrati obbedienti. Abbiamo dinanzi un dispositivo di potere con una sua funzione psicologica determinante. Siamo assediati dal crimine o no? Devo avere paura o fiducia? All'Aquila c'è davvero un "miracolo" che presto toglierà dai guai tutti coloro che ne hanno bisogno? C'è "un complotto" che minaccia il premier o il premier ha combinato qualcosa che dovremmo sapere e che lui dovrebbe spiegare? Se - tra soppressioni, omissioni, menzogne - si abituano le persone a questa confusione inducendole a credere che nulla sia vero in se stesso e che ogni cosa può diventare vera o falsa per decisione dell'autorità e con l'obbedienza dei tiggì, si nientifica la realtà; si distrugge l'opinione pubblica; si sterilizza la coscienza delle cose; va a ramengo ogni spirito critico. È quel che accade oggi in Italia dove un unico soggetto pretende di detenere - con il potere - la verità, il diritto all'autocelebrazione, al racconto unidimensionale, ogni leva delle nostre emozioni e delle nostre esperienze. Oggi che si discute di che cosa deve essere il servizio pubblico, vale la pena ricordare che la libertà dell'informazione non è fine a se stessa, ma è solo un mezzo per proteggere un bene ancora più prezioso della libertà del giornalista: il diritto dei cittadini a essere informati.

Link all'articolo

martedì 29 settembre 2009

Ma vi fermate alle strisce pedonali?!


Lamentarsi è una delle caratteristiche dell'italiano medio; sempre e per qualsiasi cosa.
Non che io voglia mettere in croce chi lo fa: è una nostra peculiarità di popolo e come tale va presa; con un po di autocritica, però, ci si può interrogare e magari capire se possiamo evitare di inveire perché quell'automobilista non si è fermato alle strisce pedonali e il giorno dopo fare lo stesso a un altro pedone.

In più lamentarsi è doppiamente deplorevole perché prevede il non prendersi le proprie responsabilità.
Questo discorso poi si può estendere a qualsiasi cosa e l'articolo diventerebbe infinito ma ci sono alcuni esempi che voglio citare.


  • Lamentarsi delle tasse alte e poi non fare lo scontrino (evadere in generale).
  • Lamentarsi dell'inquinamento in città e voler raggiungere il centro in macchina.
  • Lamentarsi.
  • Lamentarsi della sporcizia in strada e non raccogliere gli escrementi del proprio cane.
  • Lamentarsi della globalizzazione e lavorare in una multinazionale.

Su queste cose in realtà è bello prendersi in giro nella consapevolezza che sono sciocche e magari potrebbero essere corrette; non è un dramma lamentarsi di qualcosa ed è soprattutto spontaneo farlo.
La cosa più irritante è vedere qualcuno che si lamenta di qualcosa che sta provocando in prima persona.
Tenere comportamenti che si ritengono corretti è molto difficile; concordare il pensiero e l'azione. E allora come si esce da questa spirale?!

Per non piangersi addosso il passo fondamentale è quello di ammettere le responsabilità sulle azioni che si compiono e quindi accettare le naturali conseguenze; sembra banale ma è il passo obbligato per tranquillizzarsi un poco.

E poi basta con 'sto piagnisteo!

domenica 27 settembre 2009

Piuttosto che... cosa?!


Stanchi del continuo stupro della lingua italiana, ci siamo finalmente decisi a pubblicare un articolo sul blog.

Ecco due esempi di semplici frasi in "ITALIANO":
- Oggi dopo cena mangerò una mela oppure una pesca, ancora non so!
- Oggi dopo cena mangerò una pesca piuttosto che una mela: preferisco la prima!

Ecco invece un esempio di semplice frase sbagliata:
- L'influenza A può essere presa indistintamente da bambini, piuttosto che adulti, piuttosto che anziani.

In questo caso chi sta parlando sta facendo un uso scorretto del "piuttosto che": il "piuttosto che" è una locuzione congiuntiva avversativa quindi unisce due elementi o due frasi in cui uno dei due viene escluso. Invece nell'esempio sopracitato il "piuttosto che" viene utilizzato come se fosse un "o" (congiunzione disgiuntiva) quindi ogni elemento rappresenta un alternativa e non esclude gli altri.

In definitiva "piuttosto che" e "o" non sono interscambiabili ma anzi conferiscono alla frase due significati differenti; il fatto che usare il "piuttosto che" faccia molto giornalista colto non deve essere uno sprone per usare male la lingua italiana, anche perché il giornalista in questione non è colto ma molto ignorante!

La cosa triste è che questo ERRORE viene divulgato proprio dai giornalisti che invece dovrebbero essere buoni conoscitori della nostra lingua; questo crea nel pubblico la convinzione che sia un utilizzo corretto di questa locuzione.

Battiamoci perché il "piuttosto che" torni ad essere usato nella giusta maniera, anche se ormai crediamo sia troppo tardi, dato che una lingua è determinata dall'uso che se ne fa piuttosto che da regole fisse studiate a tavolino.

Se volete approfondire, date un occhiata a cosa ne pensa l'Accademia della Crusca.

Articolo scritto in collaborazione con Ilaria.

Negrita - Denuncia in musica

sabato 26 settembre 2009

Soyombo


Un viaggio è qualcosa che può divertire, sconvolgere, annichilire, disorientare... e molto altro; sicuramente però arricchisce e mette in luce parti di te stesso che magari non consideravi.

Intraprendere un viaggio verso la Mongolia è una scelta ardita perché ti trovi di fronte a una realtà lontana tanto nella società quanto nella geografia.

La natura completamente selvaggia, il contatto con i nomadi, il profumo stesso dell'aria penetrano il tuo "Io" come lame indolori. Ogni sensazione è profondamente differente da ciascuna provata qui in Italia; la cosa più straordinaria è vedere che vivere con poco (pochissimo) non solo è possibile ma forse più gratificante e senz'altro meno alienante.

La scoperta di culture diverse aiuta a migliorare la nostra apertura mentale e ci fa comprendere quanto le differenze siano fondamentali per una crescita continua; lo stimolo che proviene dal diverso è tanto forte quanto essenziale per spingerci a confini sconosciuti.
Il rovescio della medaglia è che magari puoi anche apprezzare di più certi aspetti del tuo paese d'origine.

In tutta onestà, vedendo quanto dovevano lavorare i nomadi per mantenere il bestiame e poter quindi sopravvivere, difficilmente farei a cambio con loro; c'è però da dire che esistono le vie di mezzo e condurre una vita simile alla loro ma con l'ausilio delle nostre tecnologie non solo sarebbe assai corroborante ma anche eco-sostenibile e ci aiuterebbe a ricreare quel legame con la terra che in occidente abbiamo perso del tutto.

Qui è tutto dato per scontato, siamo noi i proprietari della terra. Io credo invece che noi siamo ospiti del nostro pianeta e che dobbiamo quindi rispettarlo e sentirci legati ad esso con gioia, per la possibilità di vivere in un punto meraviglioso della nostra galassia.


venerdì 25 settembre 2009

Overshoot Day


Quest'anno è oggi!!!
Il 25 settembre...

Sfiga vuole che non sia una festa; e allora cos'è l'Overshoot Day?

E' il giorno dell'anno in cui terminiamo le risorse della terra e cominciamo a utilizzare risorse più velocemente di quanto la terra possa rigenerarle (mangiandoci quindi quelle per il futuro).

Nel 1986 il primo O.D. cadde il 31 dicembre; da quel giorno fu un escalation fino al 2009, appunto 25 settembre. L'anno scorso l'umanità ha consumato il 140% dell'energia che il nostro pianeta può fornirci in un anno.

Di questo passo è molto semplice intuire quanto saremo presto nel guano fino al collo. Se siete interessati a capire meglio come viene calcolato questo O.D. potete visitare il sito OvershootDay

Sempre sulla linea del mio articolo precedente "La nostra impronta sul pianeta" è facile capire che di questo passo non si può continuare e insisto sul fatto che la vera differenza la facciamo noi coi nostri comportamenti quotidiani. Solo instaurando un comportamento collettivo virtuoso si può sperare in un futuro decente!!

mercoledì 6 maggio 2009

...e pure in Venezuela....


Saranno tutti, ma proprio tutti in malafede sti giornalisti stranieri?! Ma tutti tutti, eh?!

Riporto un articolo della stampa venezuelana scritto dal giornalista Mario Lòpez.


I giochetti da mafioso di Silvio Berlusconi

I mafiosi hanno la necessità di esibire l’autorità, il potere, la forza virile. Ed è per questo che è meglio dare la sensazione di assolvere alla buona funzione di macho. Le donne italiane si vergognano delle uscite del loro primo ministro quando deve affrontare temi riferiti alle pari opportunità o alla sicurezza personale: “Gli stupri? Sarebbe comunque impossibile evitarli”.

Quando Berlusconi ha definito Obama “bello, giovane e anche abbronzato”, nel mondo si sono susseguite reazioni di tutti i tipi ma soprattutto legate al carattere razzista del commento. Il cavaliere si è difeso ripetendo che i suoi critici non hanno senso dell’umorismo e “che è meglio che Dio ci liberi da loro”. Questa giustificazione con tanto di supplica ci riporta ai modi in cui la mafia risolve i suoi problemi. Mafia a cui Berlusconi non è nuovo, ma piuttosto uno dei suoi discepoli più promettenti e prestigiosi.

I quotidiani dell’epoca, 1982, scrivono in modo semplice e meccanico che un uomo, identificato con il nome di Roberto Calvi, fu trovato impiccato (suicida) sotto il ponte dei “Frati Neri” che attraversa il Tamigi, con tanto di mattoni nelle tasche e circa 15.000 dollari in contanti. Calvi era il presidente del Banco Ambrosiano a sua volta legato alla banca vaticana, motivo per il quale era conosciuto come il “banchiere di Dio”. Perciò il suicidio trovava spiegazione nei suoi errori di gestione e nella rassegnazione di fronte alla bancarotta. Ma in seguito si seppe che c’erano motivi per credere che ci si trovava di fronte ad un omicidio che aveva le sue origini nelle viscere della mafia italiana. È da lì che riecheggia il nome di Licio Gelli il “reverendo” che guidò la società segreta Propaganda 2, la Loggia P2. In seguito si successero una serie di omicidi e “suicidi” in stile mafioso che ripulirono di testimoni e coinvolti nei fatti, l’oscuro cammino della la loggia P2. È il caso di Michele Sindona (banchiere del Vaticano), avvelenato in carcere.

Ma la storia ha altri precedenti. Nel 1978 si verifica l’assassinio di Aldo Moro e la morte (delitto?) di Giovanni Paolo I, Albino Luciani, il Papa del sorriso. In questi due episodi c’è la mano della P2. Questo è molto ben documentato da David Yallop nel libro “In nome di Dio”.

Quindi la P2 riuscì a penetrare nella vita politica, sociale, economica, militare e culturale dell’Italia. Non ci troviamo di fronte al progetto regionale o limitato della mafia siciliana. Negli archivi di Licio Gelli venne rinvenuta una lista di mille personaggi che conferma la conquista dello Stato da parte dell’organizzazione mafiosa. In tale mosaico ha un ruolo di spicco Silvio Berlusconi. Questo è risaputo in buona parte del mondo e in tutta Italia, ciononostante il cavaliere ottiene la fiducia della gente e riesce a convertirsi nel protagonista attuale della politica della penisola.

Per questo quando Berlusconi durante la campagna elettorale a Cagliari parlò delle atrocità della dittatura argentina sostenendo che “erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei”, quando i torturatori lanciavano in mare le vittime vive dagli aerei, non lo disse solo per fare una battuta, forse, nel subconscio si riferiva al suo omologo Emilio Massera che, giunto con altri esaltati della milizia, oppresse gli argentini. Come si riferiva a José López Rega, ministro di Juan Domingo Perón, cofondatore della Tripla A, Alleanza Anticomunista Argentina. E ad altri personaggi illustri che all’epoca delle dittature in America Meridionale attuarono il Piano Condor non solo in Argentina ma anche in Cile, Uruguay, Paraguay e Brasile. Tutti loro e molti altri che godono dell’anonimato, furono reclutati dalla mafia che ha appoggiato Berlusconi. La P2, alimentata dalla CIA, aveva tentacoli molto lunghi.

Così in Sudamerica i mafiosi del narcotraffico vengono estradati nella UE e in Europa i loro pari finiscono a governare, questi mantengono in comune la “narcocultura”, un modo di comportarsi, vestirsi, divertirsi e mostrare un potere che supera gli oceani, i continenti, le razze, le lingue, le classi sociali.

La mafia in America, al pari di quella in Italia si è dedicata a rafforzare il potere della destra. Sia a livello di logistica o, quando le condizioni lo richiedono, gestendo il potere direttamente. Oggigiorno non si sa chi ha più potere di corrompere, se alcuni “uomini di Stato” o i capimafia. Di sicuro da poco in Colombia un capo ‘para’ del traffico di droga si lamentava di come “gli affari e i conti andavano bene fino a quando non sono comparsi nelle nostre riunioni i dottori…I politici sono arrivati e hanno cominciato a corrompere le nostre organizzazioni”. Ma come?

In questo senso Berlusconi, divide inoltre, con i capi di casa nostra, la sua mania di comprare tutto, fare vita sociale e quell’ossessione di mostrare la virilità collezionando donne del mondo dello spettacolo. I mafiosi hanno l’esigenza di mostrare il comando, il potere la forza virile. È per questo che è meglio dare la sensazione di assolvere alla buona funzione di macho. Le donne italiane provano vergogna per le uscite del loro primo ministro quando si tratta di parlare di temi che si riferiscono alla parità tra sessi e all’insicurezza personale: “Gli stupri? Possono succedere in ogni caso. In Italia dovremmo avere un soldato per ogni bella ragazza, credo che non ci riusciremo mai”. O il caso della giovane disoccupata: il capo del governo non ebbe vergogna a raccomandarle di trovarsi un fidanzato milionario: “Se vuole le presento mio figlio”, le disse. Pablo Escobar avrebbe detto lo stesso.

È normale che un uomo come Berlusconi professi idee di destra, la sua formazione e il compromesso mafioso con la P2 non dà luogo ad altra possibilità. Infatti l’esistenza della P2 è stata sempre considerata dalla CIA un mezzo per contenere l’influenza del Partito Comunista in Italia e di conseguenza in Europa. Una delle molte vie che la mafia e la CIA hanno percorso e conquistato con successo, è il controllo dei mezzi di comunicazione di massa. È su questo terreno che si è mosso come imbroglio strumentale Berlusconi.

Il documento di Gelli denominato Piano di Rinascita Democratica, si proponeva di spaccare il movimento sindacale italiano e rilanciare una visione apertamente anticomunista di fronte all’avanzare delle forze progressiste. La P2 è stata coinvolta nella strage di Bologna come sviluppo della “strategia della tensione”, opera della struttura clandestina Gladio, una formazione paramilitare della NATO che operò in piena guerra fredda. La CIA e la P2 tornano in azione di comune accordo nel caso Irangate. Questo fatto lo si conosce nel dettaglio, prodotto dallo scambio di recriminazioni pubbliche tra il presidente Francesco Cossiga e il ministro Giulio Andreotti.

La cospirazione e le società segrete entrano molto presto nella vita di Berlusconi. Suo padre Luigi lavorava nella Banca Racini, un braccio finanziario della mafia siciliana. Lo stesso, nel 1974 assume la proprietà di Telemilano. Quattro anno dopo lancia a livello nazionale Canale 5. Finisce l’opera acquisendo il monopolio della TV di stato e orgoglio dell’Italia: la RAI.

Successivamente salta in Francia (La Cinq, Chain e Cinema 5). Subito dopo passa alla Spagna con Telecinco. Attualmente possiede in mezzi di comunicazione la più importante azienda di pubblicità italiana e Endemol che crea i format di tutti i tipi di programmi televisivi che vengono poi “nazionalizzati” in qualsiasi paese. Per quanto riguarda la stampa, possiede il controllo de Il Giornale, La Repubblica, L’Espresso, Epoca e una lunga lista. Nel mondo editoriale, Mondadori; nell’industria dell’intrattenimento, anche se tutto in Berlusconi lo è, possiede Blockbuster e un’infinità di società che ampliano il suo potere mediatico.

Per finire ha comprato il paese includendo il suo controllo statale. La televisione è un modo di ostentare la sua importanza. Controlla i canali privati come imprenditore e quelli pubblici come capo del governo, il 90% degli schermi e il 100% delle reti. Sarà possibile vincere una competizione elettorale in maniera civile contro di lui? Ciononostante l’Italia è un modello di democrazia del primo mondo. Le repubblichette controllate dai mafiosi corrispondono alle regioni sottosviluppate del pianeta e per loro c’è tutta la pena e la considerazione del mondo libero.

Oh l’Italia del rinascimento, dell’antropocentrismo, quella di Leonardo e Michelangelo, di Dante e Petrarca! In mano di chi sta? Non può essere che con tanti lumi e intelligenze, orgoglio dell’umanità, si ritrovi offuscata dalla fioca luce di Machiavelli.


Link all'articolo in italiano

Link all'articolo originale

martedì 28 aprile 2009

Ubuntu 9.04


Il 23 di questo mese è uscita l'ultima versione di Ubuntu, il sistema operativo gratuito sviluppato da Canonical.
Negli ultimi anni, questo sistema basato su GNU/Linux, è diventato sempre più popolare e per ottimi motivi:
Lo sforzo di Canonical si è concentrato nello sviluppare un sistema il più semplice possibile ed allo stesso tempo moderno e performante.

Con la nuova versione (denominata Jaunty Jackalope) si sono introdotte ulteriori migliorie e funzionalità:

  • Tempi di avvio molto ridotti
  • Supporto hardware sempre migliore grazie al nuovo kernel
  • Non solo le schede Nvidia ora sono supportate ma anche le ATI che in passato hanno dato molti problemi
  • Gli effetti grafici sono sempre più fluidi e gradevoli
  • Software aggiornatissimi
  • Installazione programmi e aggiornamenti a prova di tonto :-)
In più il parco software installato di default è assolutamente sufficiente per un esperienza entusiasmante per qualsiasi utente:

  • Firefox (browser web)
  • Evolution (equivalente di Outlook)
  • GIMP (il Photoshop gratuito, eccezionale)
  • Open Office (l'ufficio gratis)
  • Rhythmbox (il player audio)
  • Totem (il player audio/video)
  • Pidgin (Istant messenger)
E molto altro...ma la cosa eccezionale è che con il semplice programma Aggiungi/Rimuovi si possono installare migliaia di programmi in più come ad esempio Skype e VLC; e con Il programma WINE (sempre installabile da Aggiungi/Rimuovi) si possono utilizzare anche programmi per Windows che proprio non si vogliono abbandonare.

Insomma nel mondo dell'Open Source c'è un alternativa più che valida ai sistemi a codice chiuso (che per di più sono assai costosi)
Mi piace inoltre far notare che nessun Virus, Spyware o Malaware ha effetto su Ubuntu.

Sperando di avervi quantomeno incuriosito chiudo dicendo che io lo utilizzo da ormai 2 anni e mi ci trovo divinamente.

Link per scaricare Ubuntu 9.04

giovedì 23 aprile 2009

La libertà di scegliere

Paolo Ravasin parla dell'incostituzionalità della legge sul testamento biologico ricordando tra le altre cose il triste caso Welby.

Link alla lettera e al video di Paolo Ravasin

Come si possa anche solo pensare di fare una legge che imponga a tutti una scelta uguale è una sciocchezza.
La vita è un fatto strettamente personale e, mettere dei paletti per definirne la dignità, è una cosa tanto ignobile quanto vigliacca.

Riprendo l'amara citazione:

Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole ma non credo che per le stesse ragioni si possa giocare con la vita altrui
Piergiorgio Welby

A voi i commenti per il dibattito!!

martedì 21 aprile 2009

Coca-Nord


E' passato in sordina (non so perché) il fatto che la segretaria della Lega Nord, Simona Patrignani, è stata pizzicata con appena 8 chilogrammi (8.000 grammi) di cocaina.

Insomma, non ne parlano molto i media ufficiali, ma sta di fatto che la suddetta dipendente del parlamento italiano è stata arrestata a Lugano per possesso di stupefacenti.

Sicuramente, comunque, era per uso personale.

Press save the Queen

La stampa inglese è famosa per attaccare (a volte anche duramente) l'Italia; ma avranno mica sempre torto?!


La regina fa fare brutta figura a Silvio Berlusconi - Ma come diavolo è finito al comando di un così grande Paese?

Se servisse un’ulteriore dimostrazione di quanto sappia essere semplicemente fantastica la Regina, basta guardare come questa settimana Elisabetta II ha trattato il Primo Ministro italiano con fulminante disprezzo. In quello che è diventato un tipico “caso da YouTube” (l’espressione che i quotidiani riservano per fatti che sono sfuggiti alla loro attenzione e che poi hanno trovato sulla rete), sua maestà ha reagito perfettamente quando il nano vigliacco ha cominciato a sbraitare durante un servizio fotografico con gli altri leader mondiali del G20 a Buckingam Palace.

Berlusconi ha cominciato a urlare “Mr Obama, Mr Obama!”. Un imbarazzato Presidente degli USA ha cercato di calmare Silvio rispondendo con voce molto più pacata. La Regina si è quindi voltata, ha sospirato ed allargato le braccia con frustrazione, dicendo: “Ma cosa succede? Perché deve urlare in questo modo?”.

L’Italia è talmente un bel Paese, perché continua imperterrita a ritrovarsi governata da questo uomo? La nazione che ci ha dato i Romani, la Peroni, la pasta, il parmigiano, il Rinascimento, la Galleria degli Uffizi a Firenze, Gina Lollobrigida, Gucci e la Ferrari, ha anche lottato per poter fare un appropriato uso di questo business della democrazia. E’ forse perché la nazione nella sua forma attuale è una costruzione relativamente recente? Può darsi.

Qualunque sia la ragione, gli Italiani sono finiti troppe volte con Berlusconi al potere perché possa continuare a considerarsi un incidente.

Il suo dominio è forse il riflesso su questo dato di fatto, ovvero che la vita e la cultura italiana funzionano, nel modo più inaspettato, in parte perché la vita pubblica è caotica e poco seria? In effetti, forse ciò si adatta perfettamente agli italiani perché significa che possono evitarsi il fastidio di prendere sul serio la vicende nazionali e concentrarsi invece sulla famiglia, sugli amici e sul proprio vicinato, sulla propria città od al massimo regione? Hmmm…non saprei dire.

O continua a vincere semplicemente perché possiede la maggioranza delle stazioni televisive italiane? Piuttosto probabile.


Link all'articolo in italiano

Link all'articolo in Inglese

giovedì 16 aprile 2009

Svedesi impiccioni...


Vi propongo un articolo della stampa svedese (scritto il 10 aprile dal giornalista Peter Loewe) che parla del nostro premier; è incredibile come su giornali "normali" si scriva in tutt'altra maniera riguardo certe vicende.






Un Berlusconi sempre più potente volge lo sguardo verso l’Europa

Dopo 15 anni di politica, Silvio Berlusconi è più forte che mai. E senza neanche aver dovuto vendere un solo settimanale del suo grande impero mediatico. Invece di risolvere un palese conflitto d’interessi, il primo ministro ha ottenuto una totale immunità parlamentare.

Con un’accusa di corruzione nuova di zecca in valigia, Berlusconi ora è pronto a crescere e ad estendere la sua influenza nell’UE e nel nuovo parlamento europeo.
Il 22 marzo si sono fusi i due più grandi partiti di governo, Forza Italia di Berlusconi ed il partito di destra Alleanza Nazionale, AN. In questo modo il potere di Berlusconi cresce significativamente, essendo adesso l’unico leader del nuovo partito Popolo della Libertà, PDL.

Vista da una prospettiva svedese, la trionfale storia di Berlusconi non è così facile da capire. L’italo-svedese Bruno Tiozzo, esperto di politica presso il ministro dell’UE di Berlusconi Andrea Ronchi, spiega a DN che né il conflitto d’interessi né i sospetti di corruzione sono questioni che interessino agli elettori di Berlusconi.
- Per tradizione l’Italia non ha un’informazione oggettiva. In un quotidiano non c’è una gran differenza tra l’articolo di fondo e normali notizie. Per questo gli italiani non reagiscono al fatto che Berlusconi abbia influenza politica su diversi media.
Per quanto riguarda il processo per corruzione – Berlusconi è sospettato di aver dato 600.000 dollari all’avvocato britannico David Mills per ringraziarlo del fatto che questi avesse testimoniato il falso in un precedente processo in cui Berlusconi stesso era accusato – c’è uno strano silenzio intorno a questa faccenda.

Berlusconi ha ottenuto l’immunità grazie al suo ministro della giustizia. – Non è una questione che tocca la quotidianità degli italiani, aggiunge Bruno Tiozzo. Spiega che la fiducia nella giustizia è bassa in Italia e che gli elettori di Berlusconi preferiscono che lo stato combatta i crimini violenti invece di investigare sulla criminalità economica, che molti prendono alla leggera.
Il politologo Gianfranco Pasquino dell’università di Bologna parla di Berlusconi come di una persona con cui gli italiani possono identificarsi facilmente. È come il centravanti della nazionale ed è un punto di riferimento per molti italiani.
- È una persona ambiziosa e tenace, ha sempre qualche storiella buffa, e non rispetta in modo particolare le leggi ed i regolamenti. L’Italia si è sviluppata in questa direzione, e non solo negli ultimi quindici anni.

Il professor Pasquino aggiunge che ai successi di Berlusconi si contrappone una pallida opposizione. Il nuovo leader dell’opposizione dei democratici, Dario Franceschini, è forse più chiaro ma non molto più carismatico del suo predecessore Walter Veltroni.
- Berlusconi è quindi primo ministro ”by default”, come dicono gli inglesi. In mancanza di meglio.
Silvio Berlusconi ha comunicato che si candiderà alle elezioni del parlamento europeo in giugno. Con ogni probabilità sarà l’unico premier europeo a presentarsi in questo modo, fungendo da locomotiva elettorale. Ovviamente non ha intenzione di lasciare il governo per andare a Strasburgo, ma in questo modo aumenta l’interesse per le elezioni europee in Italia.
- Una tipica mossa alla Berlusconi, piuttosto geniale. Adesso Berlusconi ha tutti i presupposti per rafforzare ed accrescere radicalmente la sua influenza in Europa, dice Andrea Ambrogetti, addetto stampa di diversi democratici italiani al parlamento europeo di Strasburgo.

Il nuovo partito di Berlusconi, PDL, potrebbe tranquillamente diventare il secondo più grande nel gruppo conservatore e cristiano-democratico PPE al parlamento europeo, dopo il tedesco CDU-CSU.
Ci sono diverse ragioni dietro questa possibilità. Berlusconi riceve un’aggiunta automatica per il fatto che i parlamentari di Alleanza Nazionale in futuro (al momento sono otto) entreranno nel PPE, mentre prima aderivano all’Unione per l’Europa delle Nazioni, di estrema destra. Allo stesso tempo, i conservatori Tories britannici hanno scelto di uscire dal PPE.

È un Berlusconi che intravede una buona occasione in Europa. Non è escluso che l’Italia per la prima volta possa ottenere la poltrona di presidente nel nuovo parlamento. Il candidato di Berlusconi è Mario Mauro, in parlamento già da dieci anni.
Si tratterebbe di una bella rivincita per Berlusconi dopo la magra figura a Strasburgo nel 2003, allorché litigando con il leader del gruppo socialista Martin Schulz lo chiamò kapò nazista. Che Berlusconi precedentemente abbia manifestato grande disinteresse nei confronti dell’Europa ed ignorato svariate direttive dell’UE è un’altra storia.

Link all'articolo in italiano

Link all'articolo originale

Effetto promemoria 2


Berlusconi annuncia che entro fine estate sarà stata effettuata la ricostruzione in Abruzzo e che le tendopoli potranno e dovranno essere rimosse.
E il premier rincara la dose aggiungendo che speculazioni e mafia saranno tenute alla larga; "il governo è sul pezzo"
fonte ANSA

Beh, se così sarà, sarò il primo ad esultare.
Stiamo a vedere.

martedì 14 aprile 2009

Effetto promemoria


Qui in Italia capita spesso che si cavalchi l'onda del momento; ci si indigni enormemente per fatti ripugnanti e che poi con grottesca disinvoltura si dimentichi tutto mentre passa la pubblicità.

Ricordate MariaStella Gelmini e Giulio Tremonti?
Quelli del taglio all'istruzione e alla ricerca?!

Ecco, dal prossimo anno scolastico grazie a questi tagli salteranno 37mila posti, la maggior parte dei quali in meridione. E questo se parliamo solo di scuole elementari e medie.
Cosa incredibile che un governo (se pure in difficoltà economiche) tagli una delle poche cose che invece andrebbero sempre e solo incentivate: la cultura.

Talmente assurdo che anche il prestigioso giornale scientifico "Nature" scrive un articolo di sdegno verso le manovre del governo Berlusconi.
Questo editoriale del 16 ottobre 2008 si scaglia soprattutto contro i tagli alla ricerca; e ora cosa succede?

Beh chiaramente non se ne parla quasi più ma la situazione non è cambiata; i tagli ci saranno e come detto avranno effetto pratico a breve.

Finché ne abbiamo la possibilità (perché mi vengono dei dubbi) cerchiamo di indirizzare il nostro prezioso voto a persone vagamente più interessate al bene del nostro paese.


Traduzione dell'articolo di NATURE
E' un periodo di rabbia e frustrazione per i ricercatori italiani, che devono vedersela con un governo che ha una strana filosofia del risparmio. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la proposta di legge sui tagli alla spesa pubblica. Se sarà approvata, la legge avrà come effetto il licenziamento di circa duemila ricercatori, che sono la spina dorsale degli istituti di ricerca del Paese, da sempre a corto di personale.
Mentre i ricercatori manifestavano, il governo ha deciso che i fondi destinati alle università e alla ricerca possono essere usati per sostenere le banche italiane. Non è la prima volta che Berlusconi prende di mira le università. Ad agosto ha firmato un decreto che riduce il loro budget del 10% e stabilisce che solo una su cinque delle cattedre che saranno lasciate libere dai professori che vanno in pensione potrà avere un nuovo docente. Il decreto, inoltre, consente alle università di trasformarsi in fondazioni private per attirare finanziamenti. I rettori pensano che quest'ultima proposta verrà sfruttata per giustificare altri tagli ai bilanci, e alla fine li costringerà a eliminare i corsi che hanno meno valore commerciale, come le materie letterarie e perfino le scienze di base.
Finora il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, si è occupata solo della scuola elementare e secondaria, e ha permesso al governo di prendere decisioni devastanti senza fare obiezioni. Si è rifiutata di incontrare i ricercatori e i professori universitari per sentire le loro ragioni. E non ha neanche chiesto a un sottosegretario di occuparsene.
Anche se il governo Berlusconi ritiene necessari questi tagli, i suoi attacchi alla ricerca italiana sono insensati e miopi. Farebbe meglio a considerare la ricerca un investimento nell'economia della conoscenza del ventunesimo secolo. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di Lisbona 2000 dell'Unione europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno lordo. Tra i Paesi del G8, l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%, meno della metà di quanto spendono Francia e Germania.
Se vuole un futuro credibile per l'Italia, il governo non dovrebbe rimanere ancorato al passato, ma capire come funziona la ricerca in Europa oggi.

giovedì 9 aprile 2009

Le perle di saggezza cristiana


Questa sofferenza che il Signore ha voluto che in questa Settimana Santa in qualche modo anche loro partecipassero, diciamo così, alla sofferenza della sua passione: leggere i misteri di Dio sarebbe molto difficile, cari amici; leggere i misteri di Dio è molto difficile, e vogliamo vedere anche in questo, cari amici, anche in questa tragedia, vogliamo vedere qualcosa di, non so come dire, qualcosa di positivo. In fondo il Signore, quando ci fa partecipare delle sue sofferenze, è perché lo faccia anche partecipare della gloria della sua resurrezione.

Don Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria



Non esistono parole di sdegno sufficienti per descrivere quel che provo verso le frasi di questo signore di chiesa.
Fatevi la vostra idea da soli e se non ci credete (non vi biasimo perché sono parole incredibili) ecco il link per ascoltarvi l'audio

Spunto per l'articolo preso dal blog Metilparaben

martedì 7 aprile 2009

La catastrofe che appiattisce ogni cosa

Le parole in questi casi servono a poco; ringrazio i miei amici che riusciranno ad andare in Abruzzo per dare una mano concreta.

Vedendo certe immagini di persone disperate vengono le lacrime agli occhi: pensare che hanno perso i loro cari e i loro amici e che le loro stesse case sono distrutte... è una sensazione disgustosa.

Questa è una situazione che mette tutti sullo stesso piano; non esistono ricchi, poveri, bianchi o neri. Non esistono gentili o arroganti, tirchi o generosi.
Quando la natura ci porta il suo conto siamo niente e tutte le persone colpite da simili tragedie traggono insegnamenti che difficilmente chiunque altro può anche solo immaginare.

L'incredibile senso di fratellanza che si avverte nel momento del disastro è probabilmente l'unica nota positiva in tutta quella disperazione. E dovrebbe essere sempre così per qualsiasi popolo in ogni momento storico.

Che senso ha essere nemici, litigare, farsi il sangue amaro per rincorrere potere e gloria quando la nostra stessa esistenza è così fragile e precaria?!
Che senso ha il potere quando un microscopico assestamento della crosta terrestre mina tutte le nostre certezze?!

Abbiamo bisogno della fratellanza, dei valori veri ogni giorno dell'anno e in ogni angolo di questo pianeta; non solo in momenti così dannatamente tragici.

Il mio augurio è che i sopravvissuti possano al più presto riprendere le loro vite, e, una volta tranquillizzatisi possano dare questo insegnamento ai loro figli e ai loro cari, perché, se anche solo un bambino impara la solidarietà, allora questo terremoto ha un minuscolo lato positivo.

Abbado degli alberi



Nel 2010 il maestro Claudio Abbado tornerà a dirigere alla scala dopo un assenza durata più di 20 anni.
La notizia già di per se sarebbe positiva ma a renderla doppiamente degna di nota è il maestro stesso che come richiesta di compenso ha chiesto al sindaco di Milano di piantare 90.000 alberi all'interno della città.

100 alberi verranno immediatamente piantati nei pressi del Duomo e Letizia Moratti si è detta entusiasta dell'iniziativa proposta dal maestro.

Voglio ringraziare personalmente Claudio Abbado (se mai dovesse leggere questo blog) e colgo l'occasione per fare una riflessione: iniziative come queste, proposte da uomini con coscienza non possono e non devono essere un'eccezione.

La sensibilità verso l'ambiente non può in nessun caso essere messa in secondo piano perché il nostro pianeta ha bisogno di essere trattato meglio; pena la nostra stessa vita.

lunedì 6 aprile 2009

Anacronisticamente a misura d'uomo


Ci sono cose per le quali nutriamo forte interesse e spesso sono quelle che ci fanno riflettere anche in modo più generale riguardo il mondo che ci circonda.
Ora, tutto il mondo industrializzato è sempre alla rincorsa della maggiore produttività, della risorsa più efficiente per confezionare prodotti da venderci.

Il progresso ha senza dubbio soprattutto lati positivi; ma questo se si parla di progresso scientifico, basato sulla ricerca vera.
Il modello sociale nel quale invece ci troviamo a vivere non è basato sul progresso scientifico, bensì sul consumo. Noi siamo i "consumatori" e nient'altro che questo...i "consumatori".
Che parola odiosa!

Ora se il progresso scientifico è fondato su fondamenta etiche oppure su meri interessi economici non cambierà nulla vien da pensare...l'importante è che sia ricerca, chiunque sia il suo finanziatore. E qualcuno dirà che molte delle nostre più moderne invenzioni sono frutto di ricerca bellica.

Io credo invece che la differenza ci sia e sia pure bella grossa...farei volentieri a meno di qualche comodità barattandola con qualche guerra in meno.
E ora che il consumismo sfrenato ha fallito possiamo finalmente interrogarci su quanto in realtà consumare tutto quel che consumiamo sia del tutto futile...e a chi pensa che il consumo crei lavoro e che sia tutta una ruota che gira dico:
la ruota può anche girare in un altro modo, la nostra società non è l'unica società possibile.

Possiamo e dobbiamo cambiare qualcosa!!

Io per primo ho straconsumato nella mia vita, e l'ho fatto in modo poco consapevole. Ora rifletto su tutto questo e capisco che siamo davvero schiavi degli oggetti che possediamo; non è un luogo comune millantato dai fricchettoni.

La riscoperta di una vita più semplice potrebbe essere una chiave di svolta per vivere più serenamente su questa terra. Ognuno ha le sue ambizioni e la sua sensibilità riguardo le cose me fermarsi a riflettere circa la condizione nella quale ci siamo infilati può essere un'idea.

La tecnologia è una cosa meravigliosa: comunichiamo tramite internet con persone lontane migliaia di chilometri e abbiamo la possibilità di trapiantare organi, salvare vite umane, dare una gamba a chi l'ha perduta...di questo abbiamo bisogno.
Ma cambiare un cellulare ogni sei mesi, avere tutti i vestiti firmati e accumulare oggetti e denaro...chi ha bisogno di questo?

Questi sono bisogni indotti dalla stessa società che ci circonda; il consumo non è il solo modo di mandare avanti la baracca; dobbiamo tornare a modelli più sostenibili anche per una nostra salute mentale e del corpo. Vivere con meno ansie e stress indotti.

Possedere meno oggetti è davvero una rinuncia oppure è una liberazione?!

giovedì 2 aprile 2009

La nostra impronta sul mondo

Come spunto dalle riflessioni scaturite dal post precedente voglio lanciarvi una innocente sfida.
Non abbiamo idea di quanto il nostro impatto sia forte sul nostro pianeta perché viviamo con uno stile di vita che ci è familiare e difficilmente ci viene da pensare che sia sbagliato o eccessivo.
C'è un sito che ci aiuta a comprendere quanto sia rilevante la nostra "impronta" sul pianeta

Calcola la tua impronta

Cliccando sul link potrete sperimentare di quanti pianeti ci sarebbe bisogno se tutti consumassero le risorse che consumate voi. Io personalemnte sono rimasto stupito del mio risultato:
2,2

Se tutti utilizzassero le risorse come faccio io ci vorrebbero 2,2 terre per sostenermi...la cosa mi fa molto riflettere e farò il possibile per ridurre immediatamente il mio impatto sul globo.
Provate anche voi; è divertente e vi prenderà soltanto pochi minuti.
Dopo postate un commento col vostro risultato e cerchiamo di ragionarci insieme.
Ciao.

mercoledì 1 aprile 2009

La crisi economica e il cambio di prospettiva

Della serie guardiamo sempre il lato positivo delle cose.
La crisi finanziario-economica che sta colpendo gran parte del mondo può essere vista come sprone a rivedere le proprie priorità.

Il nostro tipo di società si basa su un consumismo eccessivo e sul tipo di reputazione che ogni individuo ha per il resto della società.
Ci si trova quindi con una pressione mediatica enorme che ci mostra quali modelli seguire: che macchina avere, che fisico avere, che cosa regalare ai nostri cari...ecc...ecc...
La nostra non è una società basata sull'essere, non è più basata su valori sani come la famiglia, la salute, la solidarietà...

Ora io non so quanto sarà forte ancora questa crisi ma credo che ci possa far riflettere per modificare il nostro stile di vita; rivalutare quelli che sono i valori più importanti e lasciare che questo frenetico consumismo rimanga alle nostre spalle.
E il bello è che per ognuno i valori più importanti possono essere differenti, non come ora dove la standardizzazione sembra la cosa migliore.

La coscienza di ognuno di noi può essere scossa da accadimenti diversi, perché diverse sono le nostre sensibilità.
Proponetemi spunti di riflessione e argomenti forti per poter scuotere un pochino gli animi sopiti.

Nascita del blog

Ciao a tutti.
Oggi abbiamo deciso di aprire questo blog per poter condividere con chiunque voglia le sensazioni e le riflessioni che il nostro mondo ci propone.
Non credo che questo sarà un blog monotematico sulla politica, cercheremo di proporre temi interessanti e spero che quanta più gente voglia discuterli.

Di sicuro tratteremo temi quali:
Politica
Società
Ambiente
Tecnologia
Arte

Ora vi salutiamo
A presto