mercoledì 16 dicembre 2009
Effetto Promemoria 2.1
venerdì 13 novembre 2009
Influenzati
lunedì 2 novembre 2009
Ku Klux Klan.. ancora??
venerdì 30 ottobre 2009
Ubuntu 9.10 "Karmic Koala"
- Grafica ridisegnata
- Compatibilità hardware elevatissima
- Empathy: un unico programma per gestire tutte le proprie chat
- Gestione dei file multimediali pratica e divertente
- Upload di immagini direttamente su Flickr, Facebook, Picasa con un click tramite F-Spot
- Firefox 3.5 per navigare in rete
- OpenOffice 3.1 per gestire documenti di ogni tipo
- 2GB di spazio sul web con Ubuntu One per sincronizzare i propri dati con tutti i pc che si vuole
- Nuovo software center per installare e disinstallare programmi con la massima semplicità
- Stabilità impressionante
Caso Mills-Berlusconi
Ecco un link ad un articolo interessante che sviscera la questione.
mercoledì 28 ottobre 2009
Votazione scudo fiscale
Vorrei cercare di fare luce sulla votazione allo scudo fiscale e tentare di capire veramente come sono andate le cose, facendo nomi e cognomi.
venerdì 23 ottobre 2009
Individualismo sfrenato
giovedì 22 ottobre 2009
L'insuccesso costante
- L'italiano medio non è multiculturale.
- Alle elezioni gli italiani (soprattutto di sinistra) non votano un partito se al suo interno c'è una persona che non gradiscono.
giovedì 8 ottobre 2009
Lodo Alfano bocciato: sbloccati i processi a Berlusconi
- art. 138 obbligo di far ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria;
- art. 3 uguaglianza di tutti i cittadini (anche di fronte alla legge).
- caso Mills (corruzione in atti giudiziari);
- caso Mediaset (reati societari nella compravendita dei diritti TV).
giovedì 1 ottobre 2009
"Informazione" televisiva
Tg1, la realtà deformata
di GIUSEPPE D'AVANZO
Qualche numero essenziale, per capirci meglio. Nella campagna elettorale per le elezioni europee, secondo uno studio del Censis (9 giugno 2009), il 69,3 per cento degli elettori si è informato e ha scelto chi votare attraverso le notizie e i commenti dei telegiornali.I tiggì sono il principale mezzo per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (in questo caso, siamo al 76 per cento), i pensionati (78,7 per cento) e le casalinghe (74,1 per cento).È necessario cominciare allora da questa scena. Più o meno sette italiani su dieci - che diventano otto su dieci tra chi è avanti con gli anni, è meno istruito o è donna che lavora in casa e per la famiglia - scrutano la vita, la realtà e il mondo dalla finestra aperta dai telegiornali - tra cui il Tg1 e il Tg5 - da soli - raccolgono e concentrano oltre il 60 per cento del pubblico. Nella cornice di questa finestra buona parte degli italiani matura emozioni, percezioni, paure, insicurezza, fiducia, ottimismo, consapevolezze, orienta o rafforza le sue opinioni. Che cosa vedono, o meglio che cosa gli mostra quella finestra? Nello spazio stretto, quasi indefinito, tra la realtà e la sua rappresentazione mediatica si possono fare molti giochetti sporchi. Per esempio, spaventare tutti con il fantasma di un'inarrestabile criminalità che ci minaccia sulla soglia di casa o eliminare ogni incubo cancellando ogni traccia di sangue e di crimine. Nel secondo semestre del 2007 (governa Romano Prodi), i sei tiggì maggiori dedicano a fatti criminali 3.500 cronache. Nel primo semestre di quest'anno (Berlusconi regnante) 2.000 (fonte, Osservatorio di Pavia, report "Sicurezza e Media", curato da Antonio Nozzoli). Stupefacente il tracollo di storie nere nel Tg5. Con Prodi a Palazzo Chigi, le cronache criminali sono 900 (secondo semestre 2007). Diventano con Berlusconi 400 (primo semestre 2009). Il Tg1 Rai non giunge a tanto. Le dimezza: da 600 a 300.È un gioco sporco, facile anche da fare: ometti, sopprimi, trucchi la scena secondo le istruzioni politiche del momento. Più o meno, un gioco delle tre carte. Carta vince, carta perde. Il crimine c'è e ora non c'è più perché il governo lo ha sconfitto o ridimensionato. Se fosse necessaria una nuova stagione di paura e di odio, riapparirebbe nelle mani del sapiente cartaro. In questa tecnica di governo non è necessaria l'azione, l'agire, mettere in campo politiche pubbliche contro il crimine, di sostegno alle imprese e alla famiglie, di protezione sociale per chi perde il lavoro, per fare qualche esempio. È sufficiente comunicare che lo si sta facendo, che lo si è fatto, e magari gridare al "miracolo". Come per il terremoto dell'Aquila. Ogni settimana, il capo del governo si autocompiace per l'evento incredibile, prodigioso che ha realizzato. Ma è autentico "il miracolo di efficienza"? Se si stila una classifica dei tempi di assegnazione di "moduli abitativi provvisori" si scopre che a San Giuliano di Puglia, i primi 30 moduli furono consegnati a 82 giorni dal sisma, in Umbria a 98 giorni, finanche in Irpinia (dove ci furono 3000 morti e 300 mila sfollati) in 105 giorni mentre in Abruzzo i primi moduli sono stati attribuiti a Onna dopo 116 giorni. Non basta dunque il racconto di un fatto in sé per comprenderlo. Il fatto in sé diventa trasparente soltanto se si rendono accessibili e trasparenti i nessi, le relazioni, i conflitti che vi sono contenuti. Privato della sua trama, delle sue relazioni con il passato e con il futuro, il fatto deteriora a immagine, a spettacolo e dunque è vero perché il fatto è lì sotto i nostri occhi; al contempo, è falso perché è stato manipolato, ma in realtà è finto perché l'immaginazione vi gioca un ruolo essenziale e parlare di "miracolo" - non c'è dubbio - aiuta la fantasia.Il capolavoro di questa tecnica di comunicazione che diventa disinformazione lo raggiunge, come si racconta a pagina 13, il Tg1 di Augusto Minzolini quando dà conto delle disavventure di Silvio Berlusconi alle prese con gli esiti di una vita disordinata che gli consiglia di candidare a responsabilità pubbliche le falene che ne allietano le notti. Il caso nasce politico: così si rinnovano le élites? Se ne accentua la politicità con l'intervento di Veronica Lario che rivela le debolezze e la vulnerabilità del premier. Berlusconi avverte che in ballo c'è la sua credibilità di presidente del Consiglio. Va in televisione a Porta a porta per spiegarsi. Gioca male la partita. Mente, si contraddice. Gliene si chiede conto. Farfuglia. Tace. Decide di rivolgersi a un giudice per vietare che gli si facciano anche delle domande. È l'ordito di un "caso" che diventa (a ragione) internazionale. Il Tg1 lo spoglia di ogni riferimento. Dà conto soltanto degli strepiti del Capo: "complotto", "trama eversiva". Si lascia galleggiare quest'accusa. Contro chi? Perché? Che cosa è accaduto? Non lo si dice. Appare la D'Addario. Ha trascorso una notte con il capo del governo, è stata candidata alle elezioni. È la conferma dell'interesse pubblico dell'affare, è la prova della ricattabilità di Berlusconi. Minzolini fa finta di niente. Cancella i rilievi dei vescovi; della figlia di Berlusconi, Barbara; l'attenzione della stampa internazionale. Spinge in un altro segmento del notiziario il destino del direttore dell'Avvenire, accoppato per vendetta dal giornale del Capo; i traffici di Gianpaolo Tarantini, il ruffiano di Palazzo Grazioli. Senza contesto e riferimenti, che cosa può comprendere quel 69,3 per cento di italiani che si informa soltanto attraverso le notizie del Tg? Nulla. Non comprenderà nulla e potrà bere come acqua di fonte che si tratta soltanto, come dice il direttore del Tg1, "dell'ultimo gossip". (I sondaggisti non sembrano curarsi di che cosa sappiano davvero dell'affare gli spettatori disinformati che interrogano).Non siamo soltanto alle prese con una cattiva informazione o con un giornalismo di burocrati obbedienti. Abbiamo dinanzi un dispositivo di potere con una sua funzione psicologica determinante. Siamo assediati dal crimine o no? Devo avere paura o fiducia? All'Aquila c'è davvero un "miracolo" che presto toglierà dai guai tutti coloro che ne hanno bisogno? C'è "un complotto" che minaccia il premier o il premier ha combinato qualcosa che dovremmo sapere e che lui dovrebbe spiegare? Se - tra soppressioni, omissioni, menzogne - si abituano le persone a questa confusione inducendole a credere che nulla sia vero in se stesso e che ogni cosa può diventare vera o falsa per decisione dell'autorità e con l'obbedienza dei tiggì, si nientifica la realtà; si distrugge l'opinione pubblica; si sterilizza la coscienza delle cose; va a ramengo ogni spirito critico. È quel che accade oggi in Italia dove un unico soggetto pretende di detenere - con il potere - la verità, il diritto all'autocelebrazione, al racconto unidimensionale, ogni leva delle nostre emozioni e delle nostre esperienze. Oggi che si discute di che cosa deve essere il servizio pubblico, vale la pena ricordare che la libertà dell'informazione non è fine a se stessa, ma è solo un mezzo per proteggere un bene ancora più prezioso della libertà del giornalista: il diritto dei cittadini a essere informati.
Link all'articolo
martedì 29 settembre 2009
Ma vi fermate alle strisce pedonali?!
- Lamentarsi delle tasse alte e poi non fare lo scontrino (evadere in generale).
- Lamentarsi dell'inquinamento in città e voler raggiungere il centro in macchina.
- Lamentarsi.
- Lamentarsi della sporcizia in strada e non raccogliere gli escrementi del proprio cane.
- Lamentarsi della globalizzazione e lavorare in una multinazionale.
domenica 27 settembre 2009
Piuttosto che... cosa?!
sabato 26 settembre 2009
Soyombo
venerdì 25 settembre 2009
Overshoot Day
Il 25 settembre...
Sfiga vuole che non sia una festa; e allora cos'è l'Overshoot Day?
E' il giorno dell'anno in cui terminiamo le risorse della terra e cominciamo a utilizzare risorse più velocemente di quanto la terra possa rigenerarle (mangiandoci quindi quelle per il futuro).
Nel 1986 il primo O.D. cadde il 31 dicembre; da quel giorno fu un escalation fino al 2009, appunto 25 settembre. L'anno scorso l'umanità ha consumato il 140% dell'energia che il nostro pianeta può fornirci in un anno.
Di questo passo è molto semplice intuire quanto saremo presto nel guano fino al collo. Se siete interessati a capire meglio come viene calcolato questo O.D. potete visitare il sito OvershootDay
Sempre sulla linea del mio articolo precedente "La nostra impronta sul pianeta" è facile capire che di questo passo non si può continuare e insisto sul fatto che la vera differenza la facciamo noi coi nostri comportamenti quotidiani. Solo instaurando un comportamento collettivo virtuoso si può sperare in un futuro decente!!
mercoledì 6 maggio 2009
...e pure in Venezuela....
Saranno tutti, ma proprio tutti in malafede sti giornalisti stranieri?! Ma tutti tutti, eh?!
Riporto un articolo della stampa venezuelana scritto dal giornalista Mario Lòpez.
I giochetti da mafioso di Silvio Berlusconi
I mafiosi hanno la necessità di esibire l’autorità, il potere, la forza virile. Ed è per questo che è meglio dare la sensazione di assolvere alla buona funzione di macho. Le donne italiane si vergognano delle uscite del loro primo ministro quando deve affrontare temi riferiti alle pari opportunità o alla sicurezza personale: “Gli stupri? Sarebbe comunque impossibile evitarli”.
Quando Berlusconi ha definito Obama “bello, giovane e anche abbronzato”, nel mondo si sono susseguite reazioni di tutti i tipi ma soprattutto legate al carattere razzista del commento. Il cavaliere si è difeso ripetendo che i suoi critici non hanno senso dell’umorismo e “che è meglio che Dio ci liberi da loro”. Questa giustificazione con tanto di supplica ci riporta ai modi in cui la mafia risolve i suoi problemi. Mafia a cui Berlusconi non è nuovo, ma piuttosto uno dei suoi discepoli più promettenti e prestigiosi.
I quotidiani dell’epoca, 1982, scrivono in modo semplice e meccanico che un uomo, identificato con il nome di Roberto Calvi, fu trovato impiccato (suicida) sotto il ponte dei “Frati Neri” che attraversa il Tamigi, con tanto di mattoni nelle tasche e circa 15.000 dollari in contanti. Calvi era il presidente del Banco Ambrosiano a sua volta legato alla banca vaticana, motivo per il quale era conosciuto come il “banchiere di Dio”. Perciò il suicidio trovava spiegazione nei suoi errori di gestione e nella rassegnazione di fronte alla bancarotta. Ma in seguito si seppe che c’erano motivi per credere che ci si trovava di fronte ad un omicidio che aveva le sue origini nelle viscere della mafia italiana. È da lì che riecheggia il nome di Licio Gelli il “reverendo” che guidò la società segreta Propaganda 2, la Loggia P2. In seguito si successero una serie di omicidi e “suicidi” in stile mafioso che ripulirono di testimoni e coinvolti nei fatti, l’oscuro cammino della la loggia P2. È il caso di Michele Sindona (banchiere del Vaticano), avvelenato in carcere.
Ma la storia ha altri precedenti. Nel 1978 si verifica l’assassinio di Aldo Moro e la morte (delitto?) di Giovanni Paolo I, Albino Luciani, il Papa del sorriso. In questi due episodi c’è la mano della P2. Questo è molto ben documentato da David Yallop nel libro “In nome di Dio”.
Quindi la P2 riuscì a penetrare nella vita politica, sociale, economica, militare e culturale dell’Italia. Non ci troviamo di fronte al progetto regionale o limitato della mafia siciliana. Negli archivi di Licio Gelli venne rinvenuta una lista di mille personaggi che conferma la conquista dello Stato da parte dell’organizzazione mafiosa. In tale mosaico ha un ruolo di spicco Silvio Berlusconi. Questo è risaputo in buona parte del mondo e in tutta Italia, ciononostante il cavaliere ottiene la fiducia della gente e riesce a convertirsi nel protagonista attuale della politica della penisola.
Per questo quando Berlusconi durante la campagna elettorale a Cagliari parlò delle atrocità della dittatura argentina sostenendo che “erano belle giornate, li facevano scendere dagli aerei”, quando i torturatori lanciavano in mare le vittime vive dagli aerei, non lo disse solo per fare una battuta, forse, nel subconscio si riferiva al suo omologo Emilio Massera che, giunto con altri esaltati della milizia, oppresse gli argentini. Come si riferiva a José López Rega, ministro di Juan Domingo Perón, cofondatore della Tripla A, Alleanza Anticomunista Argentina. E ad altri personaggi illustri che all’epoca delle dittature in America Meridionale attuarono il Piano Condor non solo in Argentina ma anche in Cile, Uruguay, Paraguay e Brasile. Tutti loro e molti altri che godono dell’anonimato, furono reclutati dalla mafia che ha appoggiato Berlusconi. La P2, alimentata dalla CIA, aveva tentacoli molto lunghi.
Così in Sudamerica i mafiosi del narcotraffico vengono estradati nella UE e in Europa i loro pari finiscono a governare, questi mantengono in comune la “narcocultura”, un modo di comportarsi, vestirsi, divertirsi e mostrare un potere che supera gli oceani, i continenti, le razze, le lingue, le classi sociali.
La mafia in America, al pari di quella in Italia si è dedicata a rafforzare il potere della destra. Sia a livello di logistica o, quando le condizioni lo richiedono, gestendo il potere direttamente. Oggigiorno non si sa chi ha più potere di corrompere, se alcuni “uomini di Stato” o i capimafia. Di sicuro da poco in Colombia un capo ‘para’ del traffico di droga si lamentava di come “gli affari e i conti andavano bene fino a quando non sono comparsi nelle nostre riunioni i dottori…I politici sono arrivati e hanno cominciato a corrompere le nostre organizzazioni”. Ma come?
In questo senso Berlusconi, divide inoltre, con i capi di casa nostra, la sua mania di comprare tutto, fare vita sociale e quell’ossessione di mostrare la virilità collezionando donne del mondo dello spettacolo. I mafiosi hanno l’esigenza di mostrare il comando, il potere la forza virile. È per questo che è meglio dare la sensazione di assolvere alla buona funzione di macho. Le donne italiane provano vergogna per le uscite del loro primo ministro quando si tratta di parlare di temi che si riferiscono alla parità tra sessi e all’insicurezza personale: “Gli stupri? Possono succedere in ogni caso. In Italia dovremmo avere un soldato per ogni bella ragazza, credo che non ci riusciremo mai”. O il caso della giovane disoccupata: il capo del governo non ebbe vergogna a raccomandarle di trovarsi un fidanzato milionario: “Se vuole le presento mio figlio”, le disse. Pablo Escobar avrebbe detto lo stesso.
È normale che un uomo come Berlusconi professi idee di destra, la sua formazione e il compromesso mafioso con la P2 non dà luogo ad altra possibilità. Infatti l’esistenza della P2 è stata sempre considerata dalla CIA un mezzo per contenere l’influenza del Partito Comunista in Italia e di conseguenza in Europa. Una delle molte vie che la mafia e la CIA hanno percorso e conquistato con successo, è il controllo dei mezzi di comunicazione di massa. È su questo terreno che si è mosso come imbroglio strumentale Berlusconi.
Il documento di Gelli denominato Piano di Rinascita Democratica, si proponeva di spaccare il movimento sindacale italiano e rilanciare una visione apertamente anticomunista di fronte all’avanzare delle forze progressiste. La P2 è stata coinvolta nella strage di Bologna come sviluppo della “strategia della tensione”, opera della struttura clandestina Gladio, una formazione paramilitare della NATO che operò in piena guerra fredda. La CIA e la P2 tornano in azione di comune accordo nel caso Irangate. Questo fatto lo si conosce nel dettaglio, prodotto dallo scambio di recriminazioni pubbliche tra il presidente Francesco Cossiga e il ministro Giulio Andreotti.
La cospirazione e le società segrete entrano molto presto nella vita di Berlusconi. Suo padre Luigi lavorava nella Banca Racini, un braccio finanziario della mafia siciliana. Lo stesso, nel 1974 assume la proprietà di Telemilano. Quattro anno dopo lancia a livello nazionale Canale 5. Finisce l’opera acquisendo il monopolio della TV di stato e orgoglio dell’Italia: la RAI.
Successivamente salta in Francia (La Cinq, Chain e Cinema 5). Subito dopo passa alla Spagna con Telecinco. Attualmente possiede in mezzi di comunicazione la più importante azienda di pubblicità italiana e Endemol che crea i format di tutti i tipi di programmi televisivi che vengono poi “nazionalizzati” in qualsiasi paese. Per quanto riguarda la stampa, possiede il controllo de Il Giornale, La Repubblica, L’Espresso, Epoca e una lunga lista. Nel mondo editoriale, Mondadori; nell’industria dell’intrattenimento, anche se tutto in Berlusconi lo è, possiede Blockbuster e un’infinità di società che ampliano il suo potere mediatico.
Per finire ha comprato il paese includendo il suo controllo statale. La televisione è un modo di ostentare la sua importanza. Controlla i canali privati come imprenditore e quelli pubblici come capo del governo, il 90% degli schermi e il 100% delle reti. Sarà possibile vincere una competizione elettorale in maniera civile contro di lui? Ciononostante l’Italia è un modello di democrazia del primo mondo. Le repubblichette controllate dai mafiosi corrispondono alle regioni sottosviluppate del pianeta e per loro c’è tutta la pena e la considerazione del mondo libero.
Oh l’Italia del rinascimento, dell’antropocentrismo, quella di Leonardo e Michelangelo, di Dante e Petrarca! In mano di chi sta? Non può essere che con tanti lumi e intelligenze, orgoglio dell’umanità, si ritrovi offuscata dalla fioca luce di Machiavelli.
martedì 28 aprile 2009
Ubuntu 9.04
Negli ultimi anni, questo sistema basato su GNU/Linux, è diventato sempre più popolare e per ottimi motivi:
Lo sforzo di Canonical si è concentrato nello sviluppare un sistema il più semplice possibile ed allo stesso tempo moderno e performante.
Con la nuova versione (denominata Jaunty Jackalope) si sono introdotte ulteriori migliorie e funzionalità:
- Tempi di avvio molto ridotti
- Supporto hardware sempre migliore grazie al nuovo kernel
- Non solo le schede Nvidia ora sono supportate ma anche le ATI che in passato hanno dato molti problemi
- Gli effetti grafici sono sempre più fluidi e gradevoli
- Software aggiornatissimi
- Installazione programmi e aggiornamenti a prova di tonto :-)
- Firefox (browser web)
- Evolution (equivalente di Outlook)
- GIMP (il Photoshop gratuito, eccezionale)
- Open Office (l'ufficio gratis)
- Rhythmbox (il player audio)
- Totem (il player audio/video)
- Pidgin (Istant messenger)
Insomma nel mondo dell'Open Source c'è un alternativa più che valida ai sistemi a codice chiuso (che per di più sono assai costosi)
Mi piace inoltre far notare che nessun Virus, Spyware o Malaware ha effetto su Ubuntu.
Sperando di avervi quantomeno incuriosito chiudo dicendo che io lo utilizzo da ormai 2 anni e mi ci trovo divinamente.
Link per scaricare Ubuntu 9.04
giovedì 23 aprile 2009
La libertà di scegliere
Link alla lettera e al video di Paolo Ravasin
Come si possa anche solo pensare di fare una legge che imponga a tutti una scelta uguale è una sciocchezza.
La vita è un fatto strettamente personale e, mettere dei paletti per definirne la dignità, è una cosa tanto ignobile quanto vigliacca.
Riprendo l'amara citazione:
Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole ma non credo che per le stesse ragioni si possa giocare con la vita altrui
martedì 21 aprile 2009
Coca-Nord
Insomma, non ne parlano molto i media ufficiali, ma sta di fatto che la suddetta dipendente del parlamento italiano è stata arrestata a Lugano per possesso di stupefacenti.
Sicuramente, comunque, era per uso personale.
Press save the Queen
La regina fa fare brutta figura a Silvio Berlusconi - Ma come diavolo è finito al comando di un così grande Paese?Se servisse un’ulteriore dimostrazione di quanto sappia essere semplicemente fantastica la Regina, basta guardare come questa settimana Elisabetta II ha trattato il Primo Ministro italiano con fulminante disprezzo. In quello che è diventato un tipico “caso da YouTube” (l’espressione che i quotidiani riservano per fatti che sono sfuggiti alla loro attenzione e che poi hanno trovato sulla rete), sua maestà ha reagito perfettamente quando il nano vigliacco ha cominciato a sbraitare durante un servizio fotografico con gli altri leader mondiali del G20 a Buckingam Palace.
Berlusconi ha cominciato a urlare “Mr Obama, Mr Obama!”. Un imbarazzato Presidente degli USA ha cercato di calmare Silvio rispondendo con voce molto più pacata. La Regina si è quindi voltata, ha sospirato ed allargato le braccia con frustrazione, dicendo: “Ma cosa succede? Perché deve urlare in questo modo?”.
L’Italia è talmente un bel Paese, perché continua imperterrita a ritrovarsi governata da questo uomo? La nazione che ci ha dato i Romani, la Peroni, la pasta, il parmigiano, il Rinascimento, la Galleria degli Uffizi a Firenze, Gina Lollobrigida, Gucci e la Ferrari, ha anche lottato per poter fare un appropriato uso di questo business della democrazia. E’ forse perché la nazione nella sua forma attuale è una costruzione relativamente recente? Può darsi.
Qualunque sia la ragione, gli Italiani sono finiti troppe volte con Berlusconi al potere perché possa continuare a considerarsi un incidente.
Il suo dominio è forse il riflesso su questo dato di fatto, ovvero che la vita e la cultura italiana funzionano, nel modo più inaspettato, in parte perché la vita pubblica è caotica e poco seria? In effetti, forse ciò si adatta perfettamente agli italiani perché significa che possono evitarsi il fastidio di prendere sul serio la vicende nazionali e concentrarsi invece sulla famiglia, sugli amici e sul proprio vicinato, sulla propria città od al massimo regione? Hmmm…non saprei dire.
O continua a vincere semplicemente perché possiede la maggioranza delle stazioni televisive italiane? Piuttosto probabile.
giovedì 16 aprile 2009
Svedesi impiccioni...
Vi propongo un articolo della stampa svedese (scritto il 10 aprile dal giornalista Peter Loewe) che parla del nostro premier; è incredibile come su giornali "normali" si scriva in tutt'altra maniera riguardo certe vicende.
Un Berlusconi sempre più potente volge lo sguardo verso l’Europa
Dopo 15 anni di politica, Silvio Berlusconi è più forte che mai. E senza neanche aver dovuto vendere un solo settimanale del suo grande impero mediatico. Invece di risolvere un palese conflitto d’interessi, il primo ministro ha ottenuto una totale immunità parlamentare.
Con un’accusa di corruzione nuova di zecca in valigia, Berlusconi ora è pronto a crescere e ad estendere la sua influenza nell’UE e nel nuovo parlamento europeo.
Il 22 marzo si sono fusi i due più grandi partiti di governo, Forza Italia di Berlusconi ed il partito di destra Alleanza Nazionale, AN. In questo modo il potere di Berlusconi cresce significativamente, essendo adesso l’unico leader del nuovo partito Popolo della Libertà, PDL.Vista da una prospettiva svedese, la trionfale storia di Berlusconi non è così facile da capire. L’italo-svedese Bruno Tiozzo, esperto di politica presso il ministro dell’UE di Berlusconi Andrea Ronchi, spiega a DN che né il conflitto d’interessi né i sospetti di corruzione sono questioni che interessino agli elettori di Berlusconi.
- Per tradizione l’Italia non ha un’informazione oggettiva. In un quotidiano non c’è una gran differenza tra l’articolo di fondo e normali notizie. Per questo gli italiani non reagiscono al fatto che Berlusconi abbia influenza politica su diversi media.
Per quanto riguarda il processo per corruzione – Berlusconi è sospettato di aver dato 600.000 dollari all’avvocato britannico David Mills per ringraziarlo del fatto che questi avesse testimoniato il falso in un precedente processo in cui Berlusconi stesso era accusato – c’è uno strano silenzio intorno a questa faccenda.Berlusconi ha ottenuto l’immunità grazie al suo ministro della giustizia. – Non è una questione che tocca la quotidianità degli italiani, aggiunge Bruno Tiozzo. Spiega che la fiducia nella giustizia è bassa in Italia e che gli elettori di Berlusconi preferiscono che lo stato combatta i crimini violenti invece di investigare sulla criminalità economica, che molti prendono alla leggera.
Il politologo Gianfranco Pasquino dell’università di Bologna parla di Berlusconi come di una persona con cui gli italiani possono identificarsi facilmente. È come il centravanti della nazionale ed è un punto di riferimento per molti italiani.
- È una persona ambiziosa e tenace, ha sempre qualche storiella buffa, e non rispetta in modo particolare le leggi ed i regolamenti. L’Italia si è sviluppata in questa direzione, e non solo negli ultimi quindici anni.Il professor Pasquino aggiunge che ai successi di Berlusconi si contrappone una pallida opposizione. Il nuovo leader dell’opposizione dei democratici, Dario Franceschini, è forse più chiaro ma non molto più carismatico del suo predecessore Walter Veltroni.
- Berlusconi è quindi primo ministro ”by default”, come dicono gli inglesi. In mancanza di meglio.
Silvio Berlusconi ha comunicato che si candiderà alle elezioni del parlamento europeo in giugno. Con ogni probabilità sarà l’unico premier europeo a presentarsi in questo modo, fungendo da locomotiva elettorale. Ovviamente non ha intenzione di lasciare il governo per andare a Strasburgo, ma in questo modo aumenta l’interesse per le elezioni europee in Italia.
- Una tipica mossa alla Berlusconi, piuttosto geniale. Adesso Berlusconi ha tutti i presupposti per rafforzare ed accrescere radicalmente la sua influenza in Europa, dice Andrea Ambrogetti, addetto stampa di diversi democratici italiani al parlamento europeo di Strasburgo.Il nuovo partito di Berlusconi, PDL, potrebbe tranquillamente diventare il secondo più grande nel gruppo conservatore e cristiano-democratico PPE al parlamento europeo, dopo il tedesco CDU-CSU.
Ci sono diverse ragioni dietro questa possibilità. Berlusconi riceve un’aggiunta automatica per il fatto che i parlamentari di Alleanza Nazionale in futuro (al momento sono otto) entreranno nel PPE, mentre prima aderivano all’Unione per l’Europa delle Nazioni, di estrema destra. Allo stesso tempo, i conservatori Tories britannici hanno scelto di uscire dal PPE.È un Berlusconi che intravede una buona occasione in Europa. Non è escluso che l’Italia per la prima volta possa ottenere la poltrona di presidente nel nuovo parlamento. Il candidato di Berlusconi è Mario Mauro, in parlamento già da dieci anni.
Si tratterebbe di una bella rivincita per Berlusconi dopo la magra figura a Strasburgo nel 2003, allorché litigando con il leader del gruppo socialista Martin Schulz lo chiamò kapò nazista. Che Berlusconi precedentemente abbia manifestato grande disinteresse nei confronti dell’Europa ed ignorato svariate direttive dell’UE è un’altra storia.
Effetto promemoria 2
E il premier rincara la dose aggiungendo che speculazioni e mafia saranno tenute alla larga; "il governo è sul pezzo"
fonte ANSA
Beh, se così sarà, sarò il primo ad esultare.
Stiamo a vedere.
martedì 14 aprile 2009
Effetto promemoria
Ricordate MariaStella Gelmini e Giulio Tremonti?
Quelli del taglio all'istruzione e alla ricerca?!
Ecco, dal prossimo anno scolastico grazie a questi tagli salteranno 37mila posti, la maggior parte dei quali in meridione. E questo se parliamo solo di scuole elementari e medie.
Cosa incredibile che un governo (se pure in difficoltà economiche) tagli una delle poche cose che invece andrebbero sempre e solo incentivate: la cultura.
Talmente assurdo che anche il prestigioso giornale scientifico "Nature" scrive un articolo di sdegno verso le manovre del governo Berlusconi.
Questo editoriale del 16 ottobre 2008 si scaglia soprattutto contro i tagli alla ricerca; e ora cosa succede?
Beh chiaramente non se ne parla quasi più ma la situazione non è cambiata; i tagli ci saranno e come detto avranno effetto pratico a breve.
Finché ne abbiamo la possibilità (perché mi vengono dei dubbi) cerchiamo di indirizzare il nostro prezioso voto a persone vagamente più interessate al bene del nostro paese.
Traduzione dell'articolo di NATURE
E' un periodo di rabbia e frustrazione per i ricercatori italiani, che devono vedersela con un governo che ha una strana filosofia del risparmio. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la proposta di legge sui tagli alla spesa pubblica. Se sarà approvata, la legge avrà come effetto il licenziamento di circa duemila ricercatori, che sono la spina dorsale degli istituti di ricerca del Paese, da sempre a corto di personale.
Mentre i ricercatori manifestavano, il governo ha deciso che i fondi destinati alle università e alla ricerca possono essere usati per sostenere le banche italiane. Non è la prima volta che Berlusconi prende di mira le università. Ad agosto ha firmato un decreto che riduce il loro budget del 10% e stabilisce che solo una su cinque delle cattedre che saranno lasciate libere dai professori che vanno in pensione potrà avere un nuovo docente. Il decreto, inoltre, consente alle università di trasformarsi in fondazioni private per attirare finanziamenti. I rettori pensano che quest'ultima proposta verrà sfruttata per giustificare altri tagli ai bilanci, e alla fine li costringerà a eliminare i corsi che hanno meno valore commerciale, come le materie letterarie e perfino le scienze di base.
Finora il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, si è occupata solo della scuola elementare e secondaria, e ha permesso al governo di prendere decisioni devastanti senza fare obiezioni. Si è rifiutata di incontrare i ricercatori e i professori universitari per sentire le loro ragioni. E non ha neanche chiesto a un sottosegretario di occuparsene.
Anche se il governo Berlusconi ritiene necessari questi tagli, i suoi attacchi alla ricerca italiana sono insensati e miopi. Farebbe meglio a considerare la ricerca un investimento nell'economia della conoscenza del ventunesimo secolo. L'Italia ha sottoscritto l'agenda di Lisbona 2000 dell'Unione europea, in cui gli Stati membri si impegnavano a investire in ricerca e sviluppo il 3% del prodotto interno lordo. Tra i Paesi del G8, l'Italia ha una delle spese per ricerca e sviluppo più basse: raggiunge a malapena l'1,1%, meno della metà di quanto spendono Francia e Germania.
Se vuole un futuro credibile per l'Italia, il governo non dovrebbe rimanere ancorato al passato, ma capire come funziona la ricerca in Europa oggi.
giovedì 9 aprile 2009
Le perle di saggezza cristiana
Questa sofferenza che il Signore ha voluto che in questa Settimana Santa in qualche modo anche loro partecipassero, diciamo così, alla sofferenza della sua passione: leggere i misteri di Dio sarebbe molto difficile, cari amici; leggere i misteri di Dio è molto difficile, e vogliamo vedere anche in questo, cari amici, anche in questa tragedia, vogliamo vedere qualcosa di, non so come dire, qualcosa di positivo. In fondo il Signore, quando ci fa partecipare delle sue sofferenze, è perché lo faccia anche partecipare della gloria della sua resurrezione.
Don Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria
Non esistono parole di sdegno sufficienti per descrivere quel che provo verso le frasi di questo signore di chiesa.
Fatevi la vostra idea da soli e se non ci credete (non vi biasimo perché sono parole incredibili) ecco il link per ascoltarvi l'audio
Spunto per l'articolo preso dal blog Metilparaben
martedì 7 aprile 2009
La catastrofe che appiattisce ogni cosa
Vedendo certe immagini di persone disperate vengono le lacrime agli occhi: pensare che hanno perso i loro cari e i loro amici e che le loro stesse case sono distrutte... è una sensazione disgustosa.
Questa è una situazione che mette tutti sullo stesso piano; non esistono ricchi, poveri, bianchi o neri. Non esistono gentili o arroganti, tirchi o generosi.
Quando la natura ci porta il suo conto siamo niente e tutte le persone colpite da simili tragedie traggono insegnamenti che difficilmente chiunque altro può anche solo immaginare.
L'incredibile senso di fratellanza che si avverte nel momento del disastro è probabilmente l'unica nota positiva in tutta quella disperazione. E dovrebbe essere sempre così per qualsiasi popolo in ogni momento storico.
Che senso ha essere nemici, litigare, farsi il sangue amaro per rincorrere potere e gloria quando la nostra stessa esistenza è così fragile e precaria?!
Che senso ha il potere quando un microscopico assestamento della crosta terrestre mina tutte le nostre certezze?!
Abbiamo bisogno della fratellanza, dei valori veri ogni giorno dell'anno e in ogni angolo di questo pianeta; non solo in momenti così dannatamente tragici.
Il mio augurio è che i sopravvissuti possano al più presto riprendere le loro vite, e, una volta tranquillizzatisi possano dare questo insegnamento ai loro figli e ai loro cari, perché, se anche solo un bambino impara la solidarietà, allora questo terremoto ha un minuscolo lato positivo.
Abbado degli alberi
La notizia già di per se sarebbe positiva ma a renderla doppiamente degna di nota è il maestro stesso che come richiesta di compenso ha chiesto al sindaco di Milano di piantare 90.000 alberi all'interno della città.
100 alberi verranno immediatamente piantati nei pressi del Duomo e Letizia Moratti si è detta entusiasta dell'iniziativa proposta dal maestro.
Voglio ringraziare personalmente Claudio Abbado (se mai dovesse leggere questo blog) e colgo l'occasione per fare una riflessione: iniziative come queste, proposte da uomini con coscienza non possono e non devono essere un'eccezione.
La sensibilità verso l'ambiente non può in nessun caso essere messa in secondo piano perché il nostro pianeta ha bisogno di essere trattato meglio; pena la nostra stessa vita.
lunedì 6 aprile 2009
Anacronisticamente a misura d'uomo
Ora, tutto il mondo industrializzato è sempre alla rincorsa della maggiore produttività, della risorsa più efficiente per confezionare prodotti da venderci.
Il progresso ha senza dubbio soprattutto lati positivi; ma questo se si parla di progresso scientifico, basato sulla ricerca vera.
Il modello sociale nel quale invece ci troviamo a vivere non è basato sul progresso scientifico, bensì sul consumo. Noi siamo i "consumatori" e nient'altro che questo...i "consumatori".
Che parola odiosa!
Ora se il progresso scientifico è fondato su fondamenta etiche oppure su meri interessi economici non cambierà nulla vien da pensare...l'importante è che sia ricerca, chiunque sia il suo finanziatore. E qualcuno dirà che molte delle nostre più moderne invenzioni sono frutto di ricerca bellica.
Io credo invece che la differenza ci sia e sia pure bella grossa...farei volentieri a meno di qualche comodità barattandola con qualche guerra in meno.
E ora che il consumismo sfrenato ha fallito possiamo finalmente interrogarci su quanto in realtà consumare tutto quel che consumiamo sia del tutto futile...e a chi pensa che il consumo crei lavoro e che sia tutta una ruota che gira dico:
la ruota può anche girare in un altro modo, la nostra società non è l'unica società possibile.
Possiamo e dobbiamo cambiare qualcosa!!
Io per primo ho straconsumato nella mia vita, e l'ho fatto in modo poco consapevole. Ora rifletto su tutto questo e capisco che siamo davvero schiavi degli oggetti che possediamo; non è un luogo comune millantato dai fricchettoni.
La riscoperta di una vita più semplice potrebbe essere una chiave di svolta per vivere più serenamente su questa terra. Ognuno ha le sue ambizioni e la sua sensibilità riguardo le cose me fermarsi a riflettere circa la condizione nella quale ci siamo infilati può essere un'idea.
La tecnologia è una cosa meravigliosa: comunichiamo tramite internet con persone lontane migliaia di chilometri e abbiamo la possibilità di trapiantare organi, salvare vite umane, dare una gamba a chi l'ha perduta...di questo abbiamo bisogno.
Ma cambiare un cellulare ogni sei mesi, avere tutti i vestiti firmati e accumulare oggetti e denaro...chi ha bisogno di questo?
Questi sono bisogni indotti dalla stessa società che ci circonda; il consumo non è il solo modo di mandare avanti la baracca; dobbiamo tornare a modelli più sostenibili anche per una nostra salute mentale e del corpo. Vivere con meno ansie e stress indotti.
Possedere meno oggetti è davvero una rinuncia oppure è una liberazione?!
giovedì 2 aprile 2009
La nostra impronta sul mondo
C'è un sito che ci aiuta a comprendere quanto sia rilevante la nostra "impronta" sul pianeta
Calcola la tua impronta
Cliccando sul link potrete sperimentare di quanti pianeti ci sarebbe bisogno se tutti consumassero le risorse che consumate voi. Io personalemnte sono rimasto stupito del mio risultato:
2,2
Se tutti utilizzassero le risorse come faccio io ci vorrebbero 2,2 terre per sostenermi...la cosa mi fa molto riflettere e farò il possibile per ridurre immediatamente il mio impatto sul globo.
Provate anche voi; è divertente e vi prenderà soltanto pochi minuti.
Dopo postate un commento col vostro risultato e cerchiamo di ragionarci insieme.
Ciao.
mercoledì 1 aprile 2009
La crisi economica e il cambio di prospettiva
La crisi finanziario-economica che sta colpendo gran parte del mondo può essere vista come sprone a rivedere le proprie priorità.
Il nostro tipo di società si basa su un consumismo eccessivo e sul tipo di reputazione che ogni individuo ha per il resto della società.
Ci si trova quindi con una pressione mediatica enorme che ci mostra quali modelli seguire: che macchina avere, che fisico avere, che cosa regalare ai nostri cari...ecc...ecc...
La nostra non è una società basata sull'essere, non è più basata su valori sani come la famiglia, la salute, la solidarietà...
Ora io non so quanto sarà forte ancora questa crisi ma credo che ci possa far riflettere per modificare il nostro stile di vita; rivalutare quelli che sono i valori più importanti e lasciare che questo frenetico consumismo rimanga alle nostre spalle.
E il bello è che per ognuno i valori più importanti possono essere differenti, non come ora dove la standardizzazione sembra la cosa migliore.
La coscienza di ognuno di noi può essere scossa da accadimenti diversi, perché diverse sono le nostre sensibilità.
Proponetemi spunti di riflessione e argomenti forti per poter scuotere un pochino gli animi sopiti.
Nascita del blog
Oggi abbiamo deciso di aprire questo blog per poter condividere con chiunque voglia le sensazioni e le riflessioni che il nostro mondo ci propone.
Non credo che questo sarà un blog monotematico sulla politica, cercheremo di proporre temi interessanti e spero che quanta più gente voglia discuterli.
Di sicuro tratteremo temi quali:
Politica
Società
Ambiente
Tecnologia
Arte
Ora vi salutiamo