martedì 14 settembre 2010

Mille...piedi

C'era una volta un millepiedi che era bravissimo a ballare con tutti i suoi mille piedi. Quando danzava, gli animali si radunavano nel bosco per ammirarlo e tutti erano molto impressionati dalla sua abilità. Ma c'era anche un animale cui non piaceva che il millepiedi ballasse. Era un rospo...

"Come posso farlo smettere di ballare?" pensò il rospo.
Non poteva certo dire che non gli piaceva il ballo e neanche che era più bravo del millepiedi: sarebbe stata una cosa assurda. Ma escogitò un piano diabolico.

Scrisse una lettera al millepiedi: "O incomparabile millepiedi! Sono un devoto ammiratore della tua danza raffinata. Vorrei sapere come ti muovi quando balli. Sollevi prima la zampa sinistra numero 228 e poi quella destra 59? O cominci la danza sollevando la zampa destra numero 26 prima di quella numero 499? Attendo ansiosamente una risposta.
Cordiali saluti, il rospo"

Quando il millepiedi ricevette la lettera, cominciò a pensare a che cosa faceva quando ballava. Quale zampa sollevava per prima? E qual'era la successiva?

Il millepiedi non ballò mai più.

Questo è quello che succede quando la fantasia viene soffocata dalla ragione.

sabato 13 febbraio 2010

Attentato bufala?

In questi giorni sta girando questa mail.
Sfogliate l'album del link e lasciate il vostro commento.






mercoledì 27 gennaio 2010

Ma le dimissioni?

Ok, Delbono si è giustamente dimesso. La questione che lo ha investito poi non sembra nemmeno troppo scandalosa (visto cosa succede nella politica italiana di oggi) ma giustamente un uomo con questo tipo di problematiche personali non può continuare il suo lavoro di primo cittadino di una città come Bologna.

Ma non sono successe (e continuano a succedere) schifezze assai più pesanti al nostro Premier?

martedì 26 gennaio 2010

La forza dei numeri

...giustificazione ai "propri" pensieri, gusti, opinioni...

Quanto è potente il pensare comune su un determinato argomento per formare le nostre idee? E qual'è il confine tra ispirazione e assorbimento passivo?
A volte esprimiamo concetti che non elaboriamo neppure e forse nemmeno capiamo.

E il motivo?
A volte è semplice bisogno di appartenenza
A volte pigrizia

Ma l'omologazione alla quale porta appiattisce ogni cosa.
Tolte le ovvie conclusioni moraliste (pensa con la tua testa ecc.) credo sia interessante ogni tanto tornare su questo argomento per fare un po' di autocritica costruttiva.

Tu quanti pensieri non tuoi hai?