martedì 29 settembre 2009

Ma vi fermate alle strisce pedonali?!


Lamentarsi è una delle caratteristiche dell'italiano medio; sempre e per qualsiasi cosa.
Non che io voglia mettere in croce chi lo fa: è una nostra peculiarità di popolo e come tale va presa; con un po di autocritica, però, ci si può interrogare e magari capire se possiamo evitare di inveire perché quell'automobilista non si è fermato alle strisce pedonali e il giorno dopo fare lo stesso a un altro pedone.

In più lamentarsi è doppiamente deplorevole perché prevede il non prendersi le proprie responsabilità.
Questo discorso poi si può estendere a qualsiasi cosa e l'articolo diventerebbe infinito ma ci sono alcuni esempi che voglio citare.


  • Lamentarsi delle tasse alte e poi non fare lo scontrino (evadere in generale).
  • Lamentarsi dell'inquinamento in città e voler raggiungere il centro in macchina.
  • Lamentarsi.
  • Lamentarsi della sporcizia in strada e non raccogliere gli escrementi del proprio cane.
  • Lamentarsi della globalizzazione e lavorare in una multinazionale.

Su queste cose in realtà è bello prendersi in giro nella consapevolezza che sono sciocche e magari potrebbero essere corrette; non è un dramma lamentarsi di qualcosa ed è soprattutto spontaneo farlo.
La cosa più irritante è vedere qualcuno che si lamenta di qualcosa che sta provocando in prima persona.
Tenere comportamenti che si ritengono corretti è molto difficile; concordare il pensiero e l'azione. E allora come si esce da questa spirale?!

Per non piangersi addosso il passo fondamentale è quello di ammettere le responsabilità sulle azioni che si compiono e quindi accettare le naturali conseguenze; sembra banale ma è il passo obbligato per tranquillizzarsi un poco.

E poi basta con 'sto piagnisteo!

domenica 27 settembre 2009

Piuttosto che... cosa?!


Stanchi del continuo stupro della lingua italiana, ci siamo finalmente decisi a pubblicare un articolo sul blog.

Ecco due esempi di semplici frasi in "ITALIANO":
- Oggi dopo cena mangerò una mela oppure una pesca, ancora non so!
- Oggi dopo cena mangerò una pesca piuttosto che una mela: preferisco la prima!

Ecco invece un esempio di semplice frase sbagliata:
- L'influenza A può essere presa indistintamente da bambini, piuttosto che adulti, piuttosto che anziani.

In questo caso chi sta parlando sta facendo un uso scorretto del "piuttosto che": il "piuttosto che" è una locuzione congiuntiva avversativa quindi unisce due elementi o due frasi in cui uno dei due viene escluso. Invece nell'esempio sopracitato il "piuttosto che" viene utilizzato come se fosse un "o" (congiunzione disgiuntiva) quindi ogni elemento rappresenta un alternativa e non esclude gli altri.

In definitiva "piuttosto che" e "o" non sono interscambiabili ma anzi conferiscono alla frase due significati differenti; il fatto che usare il "piuttosto che" faccia molto giornalista colto non deve essere uno sprone per usare male la lingua italiana, anche perché il giornalista in questione non è colto ma molto ignorante!

La cosa triste è che questo ERRORE viene divulgato proprio dai giornalisti che invece dovrebbero essere buoni conoscitori della nostra lingua; questo crea nel pubblico la convinzione che sia un utilizzo corretto di questa locuzione.

Battiamoci perché il "piuttosto che" torni ad essere usato nella giusta maniera, anche se ormai crediamo sia troppo tardi, dato che una lingua è determinata dall'uso che se ne fa piuttosto che da regole fisse studiate a tavolino.

Se volete approfondire, date un occhiata a cosa ne pensa l'Accademia della Crusca.

Articolo scritto in collaborazione con Ilaria.

Negrita - Denuncia in musica

sabato 26 settembre 2009

Soyombo


Un viaggio è qualcosa che può divertire, sconvolgere, annichilire, disorientare... e molto altro; sicuramente però arricchisce e mette in luce parti di te stesso che magari non consideravi.

Intraprendere un viaggio verso la Mongolia è una scelta ardita perché ti trovi di fronte a una realtà lontana tanto nella società quanto nella geografia.

La natura completamente selvaggia, il contatto con i nomadi, il profumo stesso dell'aria penetrano il tuo "Io" come lame indolori. Ogni sensazione è profondamente differente da ciascuna provata qui in Italia; la cosa più straordinaria è vedere che vivere con poco (pochissimo) non solo è possibile ma forse più gratificante e senz'altro meno alienante.

La scoperta di culture diverse aiuta a migliorare la nostra apertura mentale e ci fa comprendere quanto le differenze siano fondamentali per una crescita continua; lo stimolo che proviene dal diverso è tanto forte quanto essenziale per spingerci a confini sconosciuti.
Il rovescio della medaglia è che magari puoi anche apprezzare di più certi aspetti del tuo paese d'origine.

In tutta onestà, vedendo quanto dovevano lavorare i nomadi per mantenere il bestiame e poter quindi sopravvivere, difficilmente farei a cambio con loro; c'è però da dire che esistono le vie di mezzo e condurre una vita simile alla loro ma con l'ausilio delle nostre tecnologie non solo sarebbe assai corroborante ma anche eco-sostenibile e ci aiuterebbe a ricreare quel legame con la terra che in occidente abbiamo perso del tutto.

Qui è tutto dato per scontato, siamo noi i proprietari della terra. Io credo invece che noi siamo ospiti del nostro pianeta e che dobbiamo quindi rispettarlo e sentirci legati ad esso con gioia, per la possibilità di vivere in un punto meraviglioso della nostra galassia.


venerdì 25 settembre 2009

Overshoot Day


Quest'anno è oggi!!!
Il 25 settembre...

Sfiga vuole che non sia una festa; e allora cos'è l'Overshoot Day?

E' il giorno dell'anno in cui terminiamo le risorse della terra e cominciamo a utilizzare risorse più velocemente di quanto la terra possa rigenerarle (mangiandoci quindi quelle per il futuro).

Nel 1986 il primo O.D. cadde il 31 dicembre; da quel giorno fu un escalation fino al 2009, appunto 25 settembre. L'anno scorso l'umanità ha consumato il 140% dell'energia che il nostro pianeta può fornirci in un anno.

Di questo passo è molto semplice intuire quanto saremo presto nel guano fino al collo. Se siete interessati a capire meglio come viene calcolato questo O.D. potete visitare il sito OvershootDay

Sempre sulla linea del mio articolo precedente "La nostra impronta sul pianeta" è facile capire che di questo passo non si può continuare e insisto sul fatto che la vera differenza la facciamo noi coi nostri comportamenti quotidiani. Solo instaurando un comportamento collettivo virtuoso si può sperare in un futuro decente!!