domenica 27 settembre 2009

Piuttosto che... cosa?!


Stanchi del continuo stupro della lingua italiana, ci siamo finalmente decisi a pubblicare un articolo sul blog.

Ecco due esempi di semplici frasi in "ITALIANO":
- Oggi dopo cena mangerò una mela oppure una pesca, ancora non so!
- Oggi dopo cena mangerò una pesca piuttosto che una mela: preferisco la prima!

Ecco invece un esempio di semplice frase sbagliata:
- L'influenza A può essere presa indistintamente da bambini, piuttosto che adulti, piuttosto che anziani.

In questo caso chi sta parlando sta facendo un uso scorretto del "piuttosto che": il "piuttosto che" è una locuzione congiuntiva avversativa quindi unisce due elementi o due frasi in cui uno dei due viene escluso. Invece nell'esempio sopracitato il "piuttosto che" viene utilizzato come se fosse un "o" (congiunzione disgiuntiva) quindi ogni elemento rappresenta un alternativa e non esclude gli altri.

In definitiva "piuttosto che" e "o" non sono interscambiabili ma anzi conferiscono alla frase due significati differenti; il fatto che usare il "piuttosto che" faccia molto giornalista colto non deve essere uno sprone per usare male la lingua italiana, anche perché il giornalista in questione non è colto ma molto ignorante!

La cosa triste è che questo ERRORE viene divulgato proprio dai giornalisti che invece dovrebbero essere buoni conoscitori della nostra lingua; questo crea nel pubblico la convinzione che sia un utilizzo corretto di questa locuzione.

Battiamoci perché il "piuttosto che" torni ad essere usato nella giusta maniera, anche se ormai crediamo sia troppo tardi, dato che una lingua è determinata dall'uso che se ne fa piuttosto che da regole fisse studiate a tavolino.

Se volete approfondire, date un occhiata a cosa ne pensa l'Accademia della Crusca.

Articolo scritto in collaborazione con Ilaria.

Nessun commento:

Posta un commento