mercoledì 1 aprile 2009

La crisi economica e il cambio di prospettiva

Della serie guardiamo sempre il lato positivo delle cose.
La crisi finanziario-economica che sta colpendo gran parte del mondo può essere vista come sprone a rivedere le proprie priorità.

Il nostro tipo di società si basa su un consumismo eccessivo e sul tipo di reputazione che ogni individuo ha per il resto della società.
Ci si trova quindi con una pressione mediatica enorme che ci mostra quali modelli seguire: che macchina avere, che fisico avere, che cosa regalare ai nostri cari...ecc...ecc...
La nostra non è una società basata sull'essere, non è più basata su valori sani come la famiglia, la salute, la solidarietà...

Ora io non so quanto sarà forte ancora questa crisi ma credo che ci possa far riflettere per modificare il nostro stile di vita; rivalutare quelli che sono i valori più importanti e lasciare che questo frenetico consumismo rimanga alle nostre spalle.
E il bello è che per ognuno i valori più importanti possono essere differenti, non come ora dove la standardizzazione sembra la cosa migliore.

La coscienza di ognuno di noi può essere scossa da accadimenti diversi, perché diverse sono le nostre sensibilità.
Proponetemi spunti di riflessione e argomenti forti per poter scuotere un pochino gli animi sopiti.

3 commenti:

  1. saluto i familiari e auguro un successo spropositato a questo blog.
    Teddy

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  2. Se la crisi economica sarà sufficiente a cambiare la tendenza alla standardizzazione che affligge la nostra società? ... sinceramente ne dubito.
    Senza dubbio però la crisi mette in luce la necessità di un cambiamento anche se non ne indica l'esatta direzione.
    La mia speranza è che la crisi, unita all'inequivocabile emergenza ambientale, sia un ulteriore stimolo a modificare la nostra esistenza verso un'ottica più rispettosa del mondo che ci circonda.
    Energie rinnovabili, riduzioni dei consumi, riciclaggio dei rifiuti. Personalmente vorrei che fossero queste le parole chiave per l'uscita dalla crisi.
    La crisi potrebbe essere un campanello d'allarme che contribuisca alla formazione di una società più consapevole dei limiti del sistema, non solo ecomonico ma anche ecologico.

    Ecco, se la crisi riuscisse in questo intento sarei felice dei miliardi di euro bruciati in questi mesi.

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  3. Sono perfettamente d'accordo con quello che dici, Sax.
    La speranza è esattamente questa.
    L'iper-capitalismo ha fallito e bisogna rendersene conto; vivere in maniera consapevole economicamente ed ecologicamente è l'unica via per trovare un equilibrio con noi stessi e il mondo che ci ospita.

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