martedì 7 aprile 2009

La catastrofe che appiattisce ogni cosa

Le parole in questi casi servono a poco; ringrazio i miei amici che riusciranno ad andare in Abruzzo per dare una mano concreta.

Vedendo certe immagini di persone disperate vengono le lacrime agli occhi: pensare che hanno perso i loro cari e i loro amici e che le loro stesse case sono distrutte... è una sensazione disgustosa.

Questa è una situazione che mette tutti sullo stesso piano; non esistono ricchi, poveri, bianchi o neri. Non esistono gentili o arroganti, tirchi o generosi.
Quando la natura ci porta il suo conto siamo niente e tutte le persone colpite da simili tragedie traggono insegnamenti che difficilmente chiunque altro può anche solo immaginare.

L'incredibile senso di fratellanza che si avverte nel momento del disastro è probabilmente l'unica nota positiva in tutta quella disperazione. E dovrebbe essere sempre così per qualsiasi popolo in ogni momento storico.

Che senso ha essere nemici, litigare, farsi il sangue amaro per rincorrere potere e gloria quando la nostra stessa esistenza è così fragile e precaria?!
Che senso ha il potere quando un microscopico assestamento della crosta terrestre mina tutte le nostre certezze?!

Abbiamo bisogno della fratellanza, dei valori veri ogni giorno dell'anno e in ogni angolo di questo pianeta; non solo in momenti così dannatamente tragici.

Il mio augurio è che i sopravvissuti possano al più presto riprendere le loro vite, e, una volta tranquillizzatisi possano dare questo insegnamento ai loro figli e ai loro cari, perché, se anche solo un bambino impara la solidarietà, allora questo terremoto ha un minuscolo lato positivo.

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